2013
Delneri: «2010, un anno memorabile. Mihajlovic ha portato una svolta positiva»
Luigi Delneri a Verona non è mai stato dimenticato: un po’ come a Genova. Anzi, si può dire che queste due esperienze – insieme a quella di Bergamo – siano state le più soddisfacenti della sua lunga carriera. Intanto, il tecnico di Aquileia ha voluto dire la sua sulla partita di domenica tra Chievo e Samp: «Partiamo dalla Samp. Credo che ci sia stata una svolta psicologica positiva: Mihajlovic è riuscito a dare serenità all’ambiente e ai giocatori. Questo è fondamentale: se lavori in settimana a mente sgombra, rendi meglio in partita – commenta l’ex Juve, Roma e Atalanta – Sembra insomma che qualcosa sia cambiato, anche se il campionato è lungo. In ogni caso, credo che per entrambe la scelta di cambiare si sia rivelata giusta». Per il Chievo, invece, altri pensieri: «Corini conosce alla perfezione quel mondo: ero rimasto stupito quando l’estate scorsa lui e il Chievo non avevano trovato il rinnovo – confessa Delneri – Ora lui il Chievo si sono ritrovati e molte tesse sono tornate al loro posto. Senza togliere nulla a Sannino: ha ragione Mihajlovic che, presentandosi a Genova, ha detto che gli allenatori vivono in due categorie. Quelli esonerati e quelli che lo saranno».
Sul cosa possa succedere in certi casi come questi, Delneri dà una sua personale spiegazione: «Il risultato fa leva su ogni altra considerazione. Se i punti non arrivano, un tecnico si trova in difficoltà, rispetto all’esigenza di fare al meglio il proprio lavoro. Si va in affanno, si cercano soluzioni in direzioni in cui magari si trovano altri problemi – dice l’allenatore a “Il Corriere Mercantile” – Ci vuole poco, a volte, a far girare le cose in un senso piuttosto che nell’altro. Fermo restando che il lavoro, nell’arco di una carriera, finisce sempre per pagare; tuttavia, nelle singole annate, può essere il caso a decidere». Sui ricordi con il Chievo, è rimasto sopratutto una cosa: «La soddisfazione di aver posto le basi per costruire qualcosa d’importante: non a caso il club ha una sua stabilità ad alto livello. Cambiano giocatori ed allenatori, ma le oscillazioni di rendimento non sono estreme».
Sulla Samp, invece, c’è qualcosa di più: «L’orgoglio di aver firmato una stagione eccezionale, che nessuno dimenticherà. Incontrammo molti problemi, ma li superammo tutti, grazie ad un gruppo compatto e a talenti come Cassano, Pazzini, Mannini, Palombo e Semioli – commenta l’ex tecnico blucerchiato della stagione 2009-2010 – Non era stato facile prendere una decisione rispetto ad Antonio, ma sapevo di dover fare qualcosa e così, al rientro, è stato determinante. Ha fatto qualcosa che non gli era e non gli sarebbe mai più riuscito nella carriera tra gol ed assist, fino ad un quarto posto che resterà nella storia». Della Samp di Delneri, è rimasto Palombo: «Ma anche Soriano, per esempio, era venuto con noi in ritiro e lasciava intravedere ottime qualità – risponde l’ex allenatore “gialloblucerchiato” – Angelo dà il meglio in una determinata posizione: per lui parla la carriera. Tornato nel suo ruolo, si è ritrovato».
Ora, Delneri è alla ricerca di una nuova avventura: «Non vedo l’ora. Aspetto naturalmente l’occasione giusta: potrei andare all’estero, ma credo che si possano profilare opportunità interessanti nel nostro campionato, se non prima della fine, quasi sicuramente l’estate prossima. Credo ormai di essere temprato a tutto». Anche grazie alle esperienze di Verona e Genova: «Sopratutto grazie a quelle». Chissà se ci sarà al “Bentegodi”: «Potrei. Ma anche quando vado a Udine, decido sempre all’ultimissimo minuto».