Sfortuna CANAglia - Samp News 24
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2013

Sfortuna CANAglia

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È cambiato l’allenatore, l’atteggiamento della squadra, sono cambiati anche alcuni interpreti nella squadra. Ma la sfortuna è rimasta al suo posto e la Sampdoria viene rimontata ancora una volta. Addirittura stavolta il goal della beffa è arrivato a trenta secondi dal termine quando il pubblico stava già salutando l’incombente vittoria cantando e festeggiando sugli spalti. Tre punti avrebbero fatto davvero comodo anche perché la settimana prossima, la Sampdoria sarà ospite dell’Inter a San Siro e giocherà un match non proprio semplice.

Non so cosa abbia detto Mihajlovic ai suoi prima della gara, ma è stato evidentemente in grado di toccare le giuste corde nei suoi giocatori. I blucerchiati sono indemoniati, pressano e corrono senza tregua: in particolare, Obiang recupera una quantità industriale di palloni e gioca la sua miglior partita della carriera sotto il profilo atletico. La Lazio, come spesso capita in trasferta, è timida ed impacciata: la Samp ci mette poco ad imporre la sua presenza con la rabbia e la motivazione che ha. Agonismo e grinta talmente accentuati che Krsticic esagera e all’inizio del secondo tempo si rende protagonista di un entrata fuori tempo e viene giustamente espulso (reputo sarebbe stata più corretta la seconda ammonizione, con l’espulsione diretta il risultato nell’ambito della partita comunque non cambia). Le occasioni faticano ad arrivare, finché in modo rocambolesco Soriano segna il suo primo goal in Serie A e porta in vantaggio la Sampdoria. Tutto sembra procedere per il meglio, Mihajlovic completa la rivoluzione e riesuma ufficialmente Maresca, un po’ per fargli sentire la sua fiducia, un po’ perché un paio di piedi buoni e del fosforo sono particolarmente utili in quel momento della gara in cui devi difendere il risultato.

Petagna sbaglia qualche appoggio di troppo, ma l’unico vero errore che commette è che si posiziona più indietro di quanto dovrebbe per stazza e caratteristiche. La sua casa è l’area di rigore avversaria: lì non solo non può fare peccati mortali, ma può addirittura tornare molto utile a partita in corso per i centimetri e la struttura che ha. Non è certo lui la causa della disfatta (perché stiamo parlando di due punti persi). I tifosi devono prendersela un po’ coi difensori, che avrebbero dovuto tenere duro per solo altri trenta secondi prima di riposarsi per almeno due giorni, con Lorik Cana, che improvvisamente si sente CR7 e si rende protagonista di una bellissima giocata, ma soprattutto con la sfortuna. Quella non manca proprio mai, purtroppo.

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