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2013

Vorrei incontrarti tra cent’anni

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“Vorrei incontrarti fra cent’anni
tu pensa alla Samp fra cent’anni
ritroverai i nostri splendidi colori
in gradinata in alto i cori
sempre noi, belli come ieri…”

Questo non era il tuo tempo caro Delio. E mi scuserai, se ti darò del tu. Ma dopo tutto questi mesi, da quando le nostre strade si sono incrociate, mi sembra di conoscerti un po’. Il presente è troppo buio anche per uno come te. Hai provato ad accendere la luce, hai creduto fino all’ultimo di poterlo fare, ma ogni tentativo è stato vano.  Hai fatto di tutto, lo sappiamo e ti saremo sempre grati di non aver lasciato nulla, o quasi, di intentato. Perché benché ti si imputi di non aver dato alcuna possibilità a determinati giocatori, sappiamo tutti quanti perfettamente che non sarebbe stato il loro reintegro la soluzione per ogni male.

E’ proprio per questo che vorrei incontrarti nuovamente tra diversi anni. Cento magari sarebbero troppi. Ma quando, e se, tornerà la luce, io sarei pronta a darti la mia incondizionata fiducia. Perché so quello che vali, so che se messo in condizione di lavorare bene, non hai niente da invidiare a tecnici più in voga. So che non sei solo quello del dito medio a Burdisso, del pugno a Ljajic. Sei anche quello dell’abbraccio di Cagliari, sei l’eroe di Palermo e Roma. E saresti potuto anche essere la nostra guida.

Credi nel lavoro duro, nel posto guadagnato di giornata in giornata… Ma non spetta certo a me tessere le tue lodi. Anche chi meno ti sopporta sono certa che nel proprio intimo sia perfettamente consapevole del fatto che nessuno avrebbe potuto fare meglio di te. Come chiedere a Schumacher di non arrivare ultimo al Gran Premio guidando una vettura difettosa e con le gomme inadatte.

“Vorrei incontrarti fra cent’ anni
hai combattuto dalla nostra parte
perché tale era il tuo dovere
e per il nostro bene
te ne sei dovuto andare”

Hai lottato, ci hai creduto, ma è arrivato il momento di rassegnarsi alla sconfitta. Ti sei prestato a prendere parte di un progetto che, ammettilo tranquillamente, non ti rispecchiava affatto. Dai, siamo seri, lo sappiamo bene che non morivi dalla voglia di allenare Rodriguez. A riprova di ciò, è sotto gli occhi di tutti come siano ben pochi (se non nessuno) i calciatori della gestione Osti che hai fatto scendere regolarmente in campo. Il tuo modo silenzioso di far intendere l’inadeguatezza di certe operazioni? Penso che la spiegazione della realtà non sia troppo distante da questa.

Da oggi le nostre strade si dividono e altre storie avranno inizio. Difficilmente sentiremo dire da te una sola parola su questo tuo intero anno alla Sampdoria, certe cose non sono proprio da te. E se nel caso dovesse succedere, pazienza, avrai avuto le tue rispettabilissime ragioni. E’ vero, cambieranno anche i nomi dei nostri eroi, ma per quanto mi riguarda continuerò a tifare sempre anche un po’ per te. E se per caso dovessimo finire la stagione nel peggiore dei modi non temere: pochi penseranno alla retrocessione di Delio Rossi. Penseremo giustamente a quanto sia stato deludente il tuo periodo qui, ma il fallimento sarà attribuito a ben altre persone, come già accaduto 3 anni fa.

 

 

Di Alessandra Campodonico @AleCampo2

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