2013
Zeman alla Samp? C’è un problema: il boemo non subentra
La panchina della Sampdoria scotta sotto le terga di Delio Rossi e dalla sconfitta contro il Sassuolo i piani alti della società stanno valutando un cambio di guida tecnica: tanti i nomi circolati in questi giorni, da Reja a Corini passando per Pea e Mangia, ma uno degli ultimi usciti è quello forse più stimolante: Zdenek Zeman.
Il boemo viene da un esonero alla Roma ma anche da un’annata assolutamente spettacolosa con il Pescara, dove con tre giocatori di assoluto livello come Marco Verratti, Lorenzo Insigne e Ciro Immobile costruì una promozione a suon di gol e spettacolo, riportando in auge il termine Zemanlandia, che non si sentiva dagli anni di Foggia, dove stupì tutta Italia col suo 4-3-3.
Zeman e la Sampdoria furono vicini proprio a seguito della superstagione col Pescara: Garrone lo cercò per affidargli la Sampdoria in Serie A come sostituto di Giuseppe Iachini ma alle porte della sua dimora in riva all’Adriatico arrivò la Roma con un’offerta più convincente, con un progetto più ambizioso e una rosa ben più attrezzata di quella blucerchiata, che convinse così il ceco a optare per il ritorno in giallorosso, una scelta forse non ottimale per la sua carriera, ma col senno di poi è troppo facile parlare.
Nelle ultime ore il nome del boemo è sempre più ridondante, ma c’è un problema: Zeman nella sua quarantennale carriera da allenatore è subentrato due sole volte a stagione in corso, rendendolo così un candidato un po’ meno facile da raggiungere.
In 47 anni da allenatore ha sempre iniziato la stagione dal ritiro estivo coi suoi celebri esercizi estenuanti, non ha mai preso una squadra a stagione iniziata tranne che nel 1999 quando prese il posto di Ridvan Dilmen sulla panchina del Fenerbahçe che si dimise dopo l’eliminazione dalla Coppa Uefa e ottenne un opaco quarto posto (in Tuchia vanno in Europa solo le prime tre classificate, ndr) e nel 2006, quando si sedette sulla panchina del Brescia al posto di Rolando Maran per cercare la qualificazione ai playoff che però fallì nonostante fosse partito dal quinto posto.
Le differenze fra una stagione già iniziata e una da preparare fin dall’estate sono tantissime, soprattutto per quanto riguarda la preparazione fisica che per il gioco che fa Zeman è a dir poco fondamentale essendo il suo gioco basato sulla velocità d’esecuzione, le sovrapposizioni e gli inserimenti: che sia Zeman il nome giusto al quale affidare la Samp dopo Delio Rossi?