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Pagellone 2016/17 – Jacopo Sala: cercasi ruolo (e identità)
Dopo un’annata condizionata da infortuni e incomprensioni tattiche, Jacopo Sala dovrà cambiar pelle per emergere: il pagellone del suo 2016-17
I problemi finiscono sempre per emergere, se non risolti. E in fondo, ne avevamo già parlato tempo addietro, evidenziando come bisognasse pensare a un’altra soluzione per il futuro di Jacopo Sala: arrivato alla Sampdoria nel gennaio 2016 dopo una mega-operazione con l’Hellas Verona, l’ex Amburgo si è ritrovato catapultato in una squadra senza arte, né parte (né voglia, aggiungerei). Con l’arrivo di Giampaolo, gli è stata data piena di fiducia nel ruolo di terzino destro titolare, ma in qualche occasione Pereira e Bereszynski gli sono stati superiori. Anzi, a livello di media-voto non c’è stata discussione: Sala ha concluso l’anno con un 5,74 contro il 5,85 di Pereira (poi passato al Benfica) e il 5,84 di Bereszynski (arrivato a gennaio dal Legia Varsavia). Insomma, nonostante i suoi due avversari nel ruolo si siano alternati e abbiano dovuto adattarsi a nuovi contesti, la titolarità di Sala è sempre stata a rischio.
PROBLEMI FISICI E TATTICI – A questo, si aggiungono i problemi fisici, che hanno tormentato Sala dal suo arrivo nella Genova blucerchiata. Quest’anno si è infortunato diverse volte, lasciando la Sampdoria in difficoltà: la colpa non è sua, ma è certamente un problema che va considerato e che la dirigenza blucerchiata dovrà risolvere. Ma soprattutto ci sono le intemperanze tattiche a lasciare Sala nel mirino: in 21 partite giocate quest’anno, l’esterno non ha messo neanche un assist a referto, difficilmente ha sfondato sulla fascia per arrivare sul fondo (cosa riuscita meglio a Pereira) e non ha fornito la giusta sicurezza difensiva (mentre Bereszynski – in entrambe le trasferte di Milano, per esempio – ha dato il bianco, anche se aiutato da situazioni statiche di uno contro uno vs. Perisic e Deulofeu). Sala va verso i 26 anni e finora ha mostrato due grandi doti: una duttilità notevole (già vista a Verona) e una potenza atletica e di passo che l’hanno aiutato a emergere (infortuni permettendo). Con questi elementi, suggeriremmo uno spostamento a centrocampo, magari da mezzala, per sfruttare il suo profilo fatto soprattutto di quantità piuttosto che di qualità. Tuttavia, questo vorrebbe dire rinunciare a uno tra Barreto e Linetty: un’ipotesi difficilmente realizzabile. Ma la Sampdoria non può neanche permettersi un addio al ribasso dopo l’investimento dell’anno scorso: che un prestito in A possa esser la vera soluzione per riabilitare il giocatore? Lo scopriremo solo vivendo.