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Giampaolo: «Vogliamo chiudere nel modo giusto. Totti alla Samp? Fantasie»
Giampaolo in conferenza stampa: «Vogliamo chiudere bene la stagione. Casa Samp? Un ottimo messaggio da parte della società»
Ultima rifinitura e ultima conferenza stampa per la Sampdoria di Marco Giampaolo. La partita alle porte non è facile: il Napoli si gioca il secondo posto e sale a Genova per imporre il suo gioco. Sarà compito della Sampdoria impedire che i ragazzi di Sarri arrivino con facilità a mettere a rischio l’incolumità della porta difesa da Puggioni. Sentiamo dalle parole di Giampaolo, quali saranno le scelte per questa partita dove i ballottaggi riguardano diversi ruoli in campo: innanzitutto la fascia sinistra, da un lato Bereszynski, dall’altra parte più Regini che Pavlovic. Nessun dubbio invece sui centrali. Linetty-Praet è legato alla scelta difensiva e solo in caso di Vasco titolare potremmo vedere il belga dal primo minuto di gioco. Davanti invece dovrebbero giocare Quagliarella e Schick in considerazione della squalifica di Muriel: «Un paio di cose preliminari: uno degli obiettivi miei era quello di mettere la Sampdoria davanti agli interessi individuali, perchè penso che così facendo un gruppo di calciatori potesse diventare squadra, perchè quando hai un’entità che sta al di sopra di ognuno di noi come linea guida e punto di riferimento, penso che tu possa avere le carte in regola e le condizioni per creare una squadra. Quando siamo all’inizio è un gruppo di calciatori e non una squadra, penso che questo abbiamo messo la squadra in condizione di creare un idillio con i nostri tifosi che ci hanno fatto vincere delle partite e sono stati il nostro valore aggiunto. Siamo arrivati all’ultimo atto: incontriamo una squadra difficile, che non ti concede nulla e l’appello che volevo fare ai calciatori, perchè quando siamo stati nella condizione di porterlo fare abbiamo giocato alla pari con tutti, e ai nostri tifosi che ci hanno spinto nel momento di difficoltà di unire le forze per chiudere al meglio questo campionato e per ribadire che siamo stati squadra».
IL NAPOLI: CHE PARTITA SARA’ – «La gara sul piano tecnico è difficile, molto difficile. IL Napoli è una macchina da gol, una squadra che veramente gioca il miglior calcio, non solo italiano. È il classico esempio di una squadra che ha migliorato il suo allenatore e il suo allenatore ha migliorato la squadra. Nei prossimi anni insidieranno Juventus, Roma o qualsiasi altra squadra che sarà la migliore. Noi siamo chiamati a misurarci con uno spessore di queste grandi squadre. È una partita che fa statistica nella valutazione, nella miglior comprensione di quello che vogliamo fare, dove orientarci. Mi aspetto una partita difficile ma sono contento che sia difficile. Io non penso che gli stimoli per domani debbano dipendere dalla partita di andata e su quello che accadde, penso che dipendano da come si vuole chiudere il campionato, dal voler lasciare un impronta del lavoro fatto. Non è un confrontarsi su quello che è successo, è un chiudere l’annata con l’atteggiamento giusto, ribadendo una identità che è fondamentale».
CASA SAMP: QUANTO È IMPORTANTE IN OTTICA FUTURA – «Io penso che le squadre nascano dalle strutture: campi di allenamento, attrezzature, un buon centro medico perchè queste sono le cose che rimangono. Io penso che un calciatore in meno e una struttura in più sono un valore aggiunto. Il club partendo dalle strutture manda un messaggio importante. Credo che sia la cosa più giusta: è un messaggio anche per chi vuole frequentare il settore giovanile della Sampdoria. Se devo lasciare mio figlio in una struttura dove so che può studiare e lavorare lo porto più che volentieri»
EMOZIONI – «Ci sono state cinque o sei partite che sono state al di sopra delle altre a livello emozionale: per aver coinvolto il pubblico, come il Derby, la partita contro la Roma, quella contro l’Inter, in casa contro il Torino e con il Sassuolo. Queste sono state le partite da pelle d’oca di questa stagione, al di fuori l’essere stati ricevuti dal Papa a Roma e di questo bisogna ringraziare la Sampdoria, è stata una bella esperienza. Totti? Penso che sia una trovata giornalistica, i calciatori come lui nascono e finiscono nella realtà che scelgono, la bandiera è la bandiera. Non ce lo vedo con un’altra maglia, lui nasce a Roma calcisticamente e finisce a Roma calcisticamente. È giusto che smetta, da grande quale è».