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Genoa, ti paragoni alla Sampdoria? No, grazie

Avatar di Emanuele Pagliano Migliardi

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L’ennesima provocazione di Preziosi arriva paragonando i tifosi della Sampdoria nell’anno della retrocessione e i suoi. I paragoni però andrebbero fatti tra “stili” di tifo simili, noi con loro non abbiamo nulla a che fare

Qualsiasi tifoso blucerchiato, davanti alle parole di Preziosi sul paragone tra blucerchiati e rossoblù, ha avuto due reazioni: su due piedi farsi una risata e poi allontanare immediatamente il paragone. Le parole di Preziosi infatti non sono altro che un’ennesima provocazione nei confronti della sua tifoseria, non un elogio di quella blucerchiata. Usando quelle parole Preziosi sapeva di raggiungere il fine ultimo, che non era certo distinguere il tifo blucerchiato per correttezza e elevazione morale, ma un modo come un altro di far imbufalire quegli stessi tifosi che per gran parte della partita lo hanno aspramente contestato. «A Genova si respirava un clima diverso al tempo della retrocessione» ha detto Preziosi, non mettendo in luce che il “clima diverso” a Genova si respira tutto l’anno a prescindere dai risultati sportivi, perchè la tifoseria blucerchiata ha un altro stile. Se vogliamo prendere un episodio singolo dell’era moderna, la tifoseria non ha mai fatto fare “lo spogliarello” ai suoi giocatori. E la contestazione di oggi nasce in un momento dove il Genoa non rischia la B. Il Genoa quest’anno, parliamoci chiaro, non rischia nulla, quelle dietro di lui non hanno mai iniziato a correre. Poi c’è l’Empoli, messa ancora peggio. C’è il calendario che non aiuta quelle destinate a retrocedere. La contestazione rossoblù è rimasta nella “norma” proprio perchè il rischio è annullato dalla pochezza delle altre: se fosse un campionato diverso, siamo proprio sicuri che non  avremmo assistito a situazioni ben peggiori, magari con la richiesta di “togliere la maglia” per la seconda volta? Girarsi di schiena, esporre lo striscione con la faccia del presidente Preziosi “bannata” e smettere di incitare la squadra è qualcosa che nel tempo nella Genova rossoblù si è visto, come anche si è visto di peggio.

SOSTEGNO E VOCE: QUESTA È LA GRADINATA SUD – Negli anni si è sempre vista la Gradinata Sud cantare, gli Ultras blucerchiati incitare e perdere la voce nel tentativo di sostenere la squadra, anche quando era evidente che il destino blucerchiato era quello di retrocedere. Ricordo tifosi cantare a squarciagola sul 0-3 contro il Cesena, prima di recuperare due gol ma, comunque, uscire sconfitti in quell’annata maledetta. E anche quando ormai i giochi erano fatti, quando la Palombo veniva a piangere sotto la Sud, i tifosi continuava a cantare. A piangere e cantare. E poi abbonarsi, sostenerla, sempre, a prescindere dalla categoria. Diciasettemila abbonamenti più i voucher, in massa in ritiro. Questa è la tifoseria blucerchiata. Rispetto, educazione, voce e sostegno. Se il presidente Preziosi vuole dare lezioni di stile ai suoi tifosi, non c’è bisogno che tiri in ballo la Sampdoria e i suoi tifosi. I paragoni vanno fatti tra realtà simili, stili simili, situazioni simili: ma i tifosi blucerchiati non hanno nulla di simile a quelli rossoblù, nulla da spartire. Paragoni con i tifosi rossoblù? No, grazie.

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