Delio Rossi: «Siamo un gruppo fantastico, vedrete “cose strane”»

Dalla sala stampa del Gloriano Mugnaini di Bogliasco interviene Delio Rossi, che da questa sera partirà per il ritiro in terra Toscana coi suoi ragazzi: «Quanto serve un giorno in più di ritiro? Penso che sia dovuto al fatto che quando c’è la nazionale di mezzo qualche problema te lo crea. Abbiamo pagato due infortuni e mi dispiace non lavorare con i giocatori e questo è un problema, perché si migliora solo lavorando».

Si riparte dal primo tempo con il Toro: «Il primo tempo col Torino è stato importante, ma è chiaro che dobbiamo migliorare perché un tempo non basta. In settimana abbiamo lavorato sulla fase di possesso e non, cose che facevamo anche prima, ma abbiamo cambiato qualche cosa che modifica leggermente il modo di giocare».

Si parla molto dei frequenti cambi di modulo: «Nella mia testa c’era partire come l’anno scorso e poi inserire le varianti e questa era una delle varianti stando anche al gruppo che ho: lavorandoci possiamo tirar fuori qualcosa di buono».

Preoccupano le condizioni di Manolo Gabbiadini, parso giù di forma nell’ultimo periodo: «Quando è andato in Nazionale era in forma scintillante, poi è tornato acciaccato. Con questo non voglio dire che è colpa della Nazionale, ma dei diversi allenamenti che si fanno; il muscolo è abituato a un certo tipo di lavoro e poi è difficile abituarlo in breve tempo ad altri carichi. Comunque ora Gabbiadini sta meglio».

Si passa alla prossima gara, dove serve una reazione importante: «Ulteriore reazione? Noi lo sapevamo che il nostro campionato sarebbe stato difficile. Lo dissi anche ad inizio stagione; devi avere anche le spalle larghe per sopportare questa situazione anche perché nella vita il trand non è sempre in salita, ci sono degli alti e bassi e noi dobbiamo sapere affrontare entrambi i momenti. Livorno più forte? Chi ha mantenuto lo zoccolo duro dello scorso anno ha dimostrato nell’immediato di poter far bene. Ma i veri valori verranno fuori col tempo. La prima vittoria? Sarei molto felice per i ragazzi, perché sono un gruppo fantastico».

Edoardo Garrone molto presente nell’ultimo periodo: «Non ci sentivamo abbandonati quando non veniva, questa società è sempre stata presente. Il presidente ha sempre parole incoraggianti e la sua presenza ci fa sempre molto piacere. Del resto, siamo una sua creatura».

In settimana diverse voci su un possibile avvicendamento in caso di mancata svolta: «Non l’ho letto, ma nel momento stesso in cui ho scelto di fare il professionista sono consapevole di essere a rischio. La strategia della volte non porta al risultato. Prima che gli altri mi mettano in discussione lo faccio io, non mi dà fastidio se viene scritto ciò. Mi darebbe fastidio nel momento in cui dovessero andar bene i risultati».

Nelle ultime partite diverse scelte tecniche, come Gastaldello in panchina a San Siro contro il Milan: «Io faccio delle scelte indipendentemente dall’età anagrafica, dal colore della pelle, dall’esperienza. La società mi ha messo ha disposizione questo gruppo e io scelgo a seconda delle situazioni. Poi a volte queste scelte pagano e altre volte no. In allenamento – conclude Rossi – spesso e volentieri vedrete delle cose strane. Anche a Livorno c’è la possibilità di vedere cose strane, a partire dal tridente offensivo».