Editoriale
L’importanza di essere ottavo
La sosta è utile per fare due conti: l’ottavo posto dista sette punti e attualmente è l’obiettivo più nitido per la Sampdoria. Perché, però?
Perché le squadre di calcio inseguono necessariamente questa fantomatica parte sinistra della classifica? Perché questo vezzo, che potrebbe essere definito quasi come l’obiettivo “degli altri”, è così ricorrente nelle dichiarazioni dei presidenti? Ma soprattutto, una volta arrivati nella parte sinistra della classifica, c’è qualcos’altro che si può fare? Sono domande che almeno una volta nel corso della vostra vita vi siete posti, ma siccome il nostro mestiere è quello di darvi le risposte, o al massimo spingervi a porvi altre domande fornendovi degli spunti di riflessione, oggi parafraseremo una delle opere più note di Oscar Wilde, e parleremo dell’importanza di essere ottavo, piuttosto che Ernesto (od onesto, a seconda di come preferiate il gioco di parole).
L’importanza di arrivare ottavi, per la Sampdoria, ma anche per una squadra come il Torino o come la Fiorentina, diventa cruciale a nove partite dalla fine del campionato. Da un punto di vista prettamente atletico significherebbe evitare quell’ostico preliminare di Coppa Italia che si gioca in estate, che costringe i tecnici a rimaneggiare la formazione titolare schierando in campo un undici composto da giovanissimi, riserve, giocatori che ancora non hanno trovato la propria collocazione nella rosa e risparmiare gli eventuali titolari. La preparazione può procedere con calma in attesa della prima giornata di campionato, che sarà comunque anticipata quest’anno per gli impegni della Nazionale (l’anno prossimo c’è il Mondiale), e non c’è alcuna spada di Damocle che si protrae sulla testa dello staff tecnico o dei giocatori: noi di preparazioni anticipate ne sappiamo qualcosa, così come Walter Zenga, che il primo luglio si è ritrovato a difendersi dai raggi di sole di Temù con il suo cappellino d’ordinanza, finendo poi sotto quattro reti di una squadra che aveva più storia che presente. L’importanza di arrivare ottavi, dicevamo, ha un forte senso anche economico, perché una volta nella parte sinistra della classifica gli introiti da parte dei diritti TV aumentano significativamente: dopo la legge Fornero alcune percentuali di distribuzione sono cambiate, non ve le snocciolerò innanzitutto perché non lo farei bene come un economista, successivamente perché a noi interessano le spiegazioni semplici e immediate, non quelle che ci costringono a rileggere più volte lo stesso concetto, con la speranza di capirci qualcosa. Arrivare ottavi permetterebbe, secondo la ridistribuzione attuale, di avere 5 milioni circa in più per il prossimo anno dai diritti TV.
Esempi concreti: De Silvestri è stato ceduto per 3,6 milioni; Torreira e Skriniar insieme sono costati poco meno di 3 milioni. Arrivare ottavi, quindi raggiungere la Fiorentina e colmare quel gap non insormontabile che ci divide dalla viola, ci permetterebbe di avere poco più di quanto incassato cedendo De Silvestri, che se n’è andato togliendosi la fascia di capitano dal braccio, tra l’altro. Un aspetto che la proprietà di Ferrero sicuramente tiene in considerazione, perché 5 milioni in più a bilancio, per una società che tiene particolarmente ai conti mai in rosso e sempre ordinati, significa avere maggior potenza d’acquisto sul mercato: aggiungere questa cifra a quello che sarà il tesoretto che, volenti o nolenti, Ferrero riuscirà ad avere nel corso dell’estate con una cessione eccellente (Muriel?) e magari una o due di media grandezza (Alvarez?), significherà poter andare a investire ancora sul mercato, sfruttando la lungimiranza di Pecini e magari qualche colpo a sorpresa caldeggiato da Romei. Certo è che prima della sconfitta con la Juventus l’ottavo posto era sicuramente più raggiungibile e fattibile di quanto sia adesso, che è lontano sette punti, ma abbiamo ancora lo scontro diretto dalla nostra (9 aprile, a Marassi, lunch match), e due aspetti da non sottovalutare: siamo una delle squadre più in forma del campionato, che negli ultimi due mesi ha perso soltanto contro i primi della classe, mentre dall’altro lato c’è una squadra che nelle ultime due partite ha vinto soltanto al 90′, per poi soffrire nelle precedenti uscite con Torino, Atalanta e Milan. Di punti ne abbiamo rosicchiati, quindi.
Mancare l’appuntamento con l’ottavo posto, in ogni caso, non sarebbe sicuramente un disastro economico, perché in quel caso si incasserebbero poco più di 3 milioni di euro (la stessa cifra che si prenderebbe con il decimo posto, tra l’altro). La vera differenza la produrrebbe l’ingresso in Coppa Italia, che ci spingerebbe a una nuova sfida da Ferragosto contro la solita compagine della cadetteria o la sorpresa della Lega Pro. Insomma, tutti i problemi elencati poc’anzi, tra preparazione, impegni, impossibilità di andare con tranquillità in Spagna per il Gamper e annesse. Dopo aver vinto due derby, dopo questa cavalcata che ha scacciato qualsiasi tipo di critica prodotto un girone fa, poco prima della gara d’andata col Palermo, sarebbe un vero peccato non prenderci anche l’ottavo posto.