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Álvarez-Schick, il confronto: meglio l’ex Sparta Praga
Dall’inizio del campionato, il mister Giampaolo ha due chiari titolari davanti, mentre nel ruolo di trequartista ha fatto ruotare diversi interpreti. Ieri ha concesso minuti sia a Schick che ad Álvarez: perché l’argentino ne esce indebolito?
Stadio “Ferraris”, minuto 82: la Samp sta faticando da qualche minuto contro il Torino, che pian piano ha approfittato del baricentro sempre più basso dei blucerchiati e sta provando a cercare un pareggio che non sarebbe del tutto immeritato per quanto visto in campo. Mihajlovic urla dalla sua panchina e si è già giocato due cambi, mentre Giampaolo si tiene il meglio per la fine.
CAMBI FINALI – Il mister blucerchiato ha deciso di giocarsi le due carte finali con Ricky Álvarez e Patrik Schick. Il ceco ha giocato bene in Coppa Italia, siglando una doppietta contro il Cagliari e mostrandosi pronto per prendersi qualche minuto in più. Diverso il discorso per Álvarez, che a seconda della giornata che vive può rivelarsi fondamentale o dannoso. Purtroppo per lui, le sue bizze sul campo e la discontinuità fanno pendere più per il secondo tipo di giornate.
DIVIETO D’INTRAPRENDENZA – Álvarez ha a disposizione dieci minuti in campo, mentre Schick scende in campo a un minuto dalla fine. L’argentino ha sostituito Praet (apparso stanco nel finale), mentre il nazionale ceco è subentrato a Luis Muriel, come da copione. Il cambio più importante è quello però che riguarda il numero 11 doriano, che dovrebbe consentire transizioni veloci e tenere la palla quando serve. Il grafico che racconta la gara dell’ex Inter e Sunderland, però, mette in luce ben altro: nessun passaggio azzeccato (sei sbagliati), due falli commessi (invece di prenderseli e rallentare l’azione avversaria), un duello aereo perso.
BASTA POCO – Schick non ha avuto modo di toccare tutti questi palloni: cinque minuti effettivi sono pochi, il Torino aveva la necessità di pareggiare e il ceco si è più che altro limitato a dar fastidio alla manovra d’impostazione degli ospiti. Tuttavia, con due tocchi di palla, l’attaccante ha avuto modo di farsi ricordare: un passaggio positivo e l’inserimento nel giusto spazio per farsi trovare da Linetty e segnare il 2-0.
E proprio questo mette in risalto la differenza tra i due: se Álvarez continuasse a giocare così, non è da escludere che potrebbe ulteriormente scalare indietro nelle gerarchie di Giampaolo. Anche perché nel suo ruolo ci sono Bruno Fernandes, Praet e volendo lo stesso Schick.