30 anni e non sentirli: 1986, la Sampdoria maltratta la Vecchia Signora
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30 anni e non sentirli: 1986, la Sampdoria maltratta la Vecchia Signora

Avatar di Emanuele Pagliano Migliardi

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Torna “30 anni e non sentirli” la rubrica sulla storia della Sampdoria che ripercorrerà dal 1985 tutte le partite fino alla vittoria dello scudetto.

Con “30 Anni e non sentirli” siamo arrivati alla partita contro la Juventus, alla 13.a giornata del campionato 1986/1987: la Sampdoria tra le mura di casa vede scendere in campo i bianconeri di Marchesi con Platini in testa pronto a dar battaglia sul terreno di gioco.

PRIMO TEMPO DI STUDIO E MISURE – I blucerchiati di Boskov ne vengono dalla sconfitta esterna contro l’Avellino, una bella batosta che non è piaciuta al Mister. Ha chiesto una reazione e i suoi vogliono dargliela. Il primo tempo vede schierate le squadre con Bistazzoni, Mannini, Fusi, Vierchowod, Pari, Pellegrini, Briegel, Cerezo, Salsano, Vialli e Mancini. Mentre per la Juventus: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Mauro, Manfredonia, Serena, Platini e Laudrup. Entrambe le compagini passano la prima frazione di gioco a studiarsi non ci sono azioni incredibili da ambo le parti e la partita sembra ingabbiata sul risultato di 0-0. Squadre negli spogliatoi e testa agli altri 45’ minuti da giocare.

LA SAMPDORIA MALTRATTA LA “VECCHIA SIGNORA“ – Il secondo tempo suona una musica completamente diversa. Lo si capisce fin dai primi minuti di gioco.  Mancini si allarga a destra, supera in velocità il difensore bianconero, cross dalla destra per Vialli che insacca di testa il pallone alle spalle di Tacconi. È il 19’ minuto del secondo tempo, inizia l’assolo blucerchiato. Neanche otto minuti dopo Favero, con un intervento scomposto, mette giù Vialli in area di rigore. L’arbitro Bergomo di Livorno non ha dubbi: indica il dischetto. È rigore. A batterlo va Roberto Mancini, rasoterra, Tacconi spiazzato e palla che finisce in rete. Con due reti di scarto la Sampdoria si rilassa. Ed è proprio nel rilassamento generale che arriva la rete che accorcia il risultato: punizione battuta dalla sinistra Bonini serve Serena che insacca alle spalle di Bistazzoni. La Sampdoria non sembra essere sfiorata dal gol che ha accorciato le distanze, ci riprova subito Mancini a portarsi in avanti, azione personale che termina di poco sopra la traversa e rete, all’80esimo minuto di gioco di Briegel. A nove minuti dalla fine, sul risultato di 3-1, è la Juventus ad averci mollato: Salsano indisturbato arriva al cross, Mancini fa velo per Vialli che realizza così la sua doppietta contro i bianconeri.

MANCINI MIGLIORE IN CAMPO – Intervenuto ai microfoni della stampa al termine del match, Mancini commenta la vittoria: «Il 4-1 o 1-0 non fa differenza resta sempre una sconfitta, ovvio che sul 2-0 loro si sono buttati in avanti per cercare il pareggio e noi in contropiede li abbiamo puniti». A mettere un po’ di pepe nel post partita ci metterà anche Vialli, infierendo, se così si può dire: «Alla Juventus non vado, ho detto di no anche a Berlusconi, Mantovani sa che voglio restare a Genova». Sarà l’ultima partita dell’anno 1986, la Sampdoria chiude con una classifica importante: 14 punti e testa alla Roma per la prima partita dell’anno nuovo, sempre tra le mura di casa. Ma questa è un’altra storia e la dovremo raccontare un’altra volta.

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