2013
Il punto di Luca Uccello: #Ostiilderbyno
#Ostiilderbyno, #Ostichepasticceriadimercato. Continua il mio risveglio senza zucchero velato, dopo una notte senza gioia. E ho paura che non sarà nemmeno l’ultima. Sensazioni negative, le solite, lo so, e non solo per questi maledetti novanta minuti di stracittadina andata a bagno. “Maniman avessimo preso noi un’attaccante come Gilardino, o come si chiama l’altro, quello che voleva prima l’Inter e poi il Milan, ah si: Lodi. Io mi sarei accontentato di Antonini, almeno è un esterno di ruolo, non adattato…”. Discorsi di strada, parole sotto gli alberi di Carignano alla ricerca di un colpevole. Ma oggi come ieri e dopodomani mi passa la voglia di alzarmi, dopo aver dormito poco e male di continuo. Mi è passata la voglia anche di andare in pasticceria, parlare di calcio e leggere il giornale. Settimana nera. Eppure il Gabbia mi sembrava pronto, Palombo carico, il Gasta carichissimo. Eppure non abbiamo visto palla. Non mi aspettavo un grande spettacolo, non un’opera ma non certo una tragedia. E invece la differenza l’ha fatta l’ultimo giorno di mercato. Noi a cercare di tappare i buchi di un vecchio tappeto di casa Garrone, gli altri a raffazzonare la propria tela. Stessi problemi, investimenti diversi come le strategie. Per il momento hanno vinto i cugini. Ma non s’illudano. #Ostistouccellacciodelmalaugurioforseavevaragione? Non esagerate, non prendetemi in antipatia. Le cose vanno dette anche se fanno male, anche se scomode e dolorose, quando vuoi bene alla tua Sampdoria. Io sinceramente gliene voglio molto, per questo mi arrabbio e la sgrido come se fosse la mia bambina. Anni e anni di Samp ed ora sono 40. Sono uno dei ragazzi del Visto, Vinto e Vissuto. Generazione fortunata.
E adesso? #Ostiorafuoriicolpevoli. Basterà il carro di (in)Sensibile per portarli via, lontani dalla nostra città? Non basta certamente il ruggito d’orgoglio di Edo. Ora no. Ora è tardi. Quasi scontato anche se necessario, quasi da tifoso anche se è il nostro Presidente. Non tutte le ciambelle riescono col buco, ma questa (e quelle delle due stagioni passate…) sono uscite proprio malino dal forno di Corte Lambruschini. Poco burro, poche uova, nessun limone, alcun arancio e cucchiaio di vaniglia. Non ci sono ingredienti di qualità, manca la forma di squadra, il gusto del gioco. Eccesso di conservanti, paura di spendere, andare a male se non peggio con un bilancio che piange ancora la retrocessione. Una Samp da discount che non mi piace proprio ed ecco il risultato: un solo punto in classifica e ora un tre gare in salita, Cagliari compresa. Eppure sono cresciuto a pane e marmellata. Eppure qui è praticamente tutto made in Italy. #Ostimancalaqualità. Purtroppo non siamo a Eataly, ma semplicemente ad un Mercato di serie B per non sperperare il patrimonio di famiglia. Della Premiata Pasticceria Blucerchiata è rimasta solo l’insegna. Se ne sono andati via i grandi mastri pasticceri: dai tempi di Marotta è rimasto poco. Gasparin non ha avuto il tempo di fare la lista della spesa. Ci hanno pensato altri ed ecco i risultati. Chi è stato scelto per fare grande la nostra squadra ha saputo fare solo pasticci(ni), nessun grande acquisto e salvezze sempre sofferte. Eppure ci sono 20 mila abbonati, mica robetta di provincia.
#OstiDeliochiedescusaeseneva. Ora cosa succede? Succede che così rischia di pagare solo Delio nostro. Anche lui ha sbagliato. A non alzare la voce. Non in campo, a Bogliasco, ma con la società. L’altro, l’esonerato mancato, anzi graziato, ha avuto “quello che ho chiesto al presidente. Questa rosa è mia”. Beato lui. Beato il prossimo direttore di tutto, che peggio non potrà fare di questi attuali. Peggio di Sensibile, peggio di Carlo Osti&socio. Ma con una differenza: il primo ha sperperato i buoni benzina a disposizione, il secondo ha amministrato le cessioni controllate di Poli e Icardi. Certo bisogna essere bravi anche a saper vendere, poi spendere e #Ostimio non brilla certo di grandi capacità. Almeno così sembra. Aspettando il mercato di gennaio Delio dovrà fare le nozze con i fichi secchi, dovrà ricordarsi di chi era a Roma. Osare, giocare per vincere e non scendere sempre in campo con un capotto di lana. E butta dentro Sansone. Cambia modulo, ricordati anche di Maresca. Non fare l’errore fatto con Angelo. Dai Delio reagisci, l’hai sentito il Pres? Se vai avanti così, e manca poco, ti mandano via. Ti Mangia(no) vivo. In fondo tu sei sempre il nostro fuoriclasse, il nostro top-mister, almeno così dice il tuo stipendio…