2013
Eder a Telenord: «Manolo aiuta la squadra. Con lui posso fare bene»
Tutti aspettiamo i gol di Eder, vogliamo vederlo esultare sotto la gradinata, arrivare in doppia cifra e togliersi delle soddisfazioni, ma il campionato di Serie A non è quello quello di Serie B e segnare è molto difficile. Soprattutto andare in doppia cifra, anche se la volontà è quella.
Questo è quello che Eder afferma, in collegamento telefonico su Telenord, riguardo a quando raggiungerà la fatidica doppia cifra: «La serie A è diversa dalla Serie B. Io l’anno dell’Empoli ho fatto 28 gol, poi a Brescia in Serie A ne ho fatti sette. Abbiamo visto giocatori come Immobile e Insigne fare magari 32 gol e l’anno dopo farne tre o quattro. Se uno vuole migliorare deve giocare in questa categoria, se continui a fare su e giù tra le due categorie è difficile riuscire a trovare la continuità».
Eder è uno che si procura rigori e cerca di far segnare gli altri e la prossima partita è il Derby della Lanterna: «Riguardo ai rigori penso di essere il rigorista, anche se con Manolo non ne abbiamo ancora parlato. Riguardo il mio ruolo, io penso che con questo modulo io mi trovo bene, ho la possibilità di girare di andare dove voglio. Io ho sempre giocato con due punte, il mister mi chiede di fare la fase di non possesso e dopo di ripartire e di cercare di trovarmi tra le linee ed è l’unica cosa diversa che faccio rispetto al passato. L’esterno non l’ho mai fatto, forse solo una volte in un 4-3-3 ma non l’ho mai fatto».
Eder è un ragazzo regolare, casa e famiglia, tutti ci aspettiamo grandi cose da lui, soprattutto anche per il sacrificio che ci mette quando scende in campo. Quest’anno anche grazie a Manolo Gabbiadini, l’attaccante brasiliano potrebbe garantire prestazioni ancora migliori: «Manolo rispetto ad Icardi è uno che aiuta tanto, non fa solo la prima punta, torna indietro fa la fase di non possesso, ci intercaliamo e io posso passare a fare la prima punta. Secondo me questa è la diversità, Manolo aiuta veramente tantissimo la squadra in fase di attacco e di non possesso».