2013
Mancini: «Sempre vicino alla Samp. Gabbiadini mi ha impressionato»
In attesa di sistemazione, Roberto Mancini ha avuto modo di rilasciare un’intervista a “Il Secolo XIX”. Il tecnico, ex Manchester City ed Inter, potrebbe essere candidato per il post-Prandelli in nazionale: «Io so solo che per ora c’è Prandelli, per il futuro si vedrà – esordisce Mancini – Dipende sempre dai progetti che si prospettano, anche se la nazionale è la nazionale, non può che esser prioritaria. Però, ripeto, ad oggi il C.T. è Prandelli e dobbiamo lasciarlo lavorare in pace, perché avrà un anno assai impegnativo». Nel frattempo, si parla di un interessamento dello Spartak Mosca per lui: «Ho letto anch’io, ma non c’è nulla – smentisce Mancini – nel calcio si fanno tante voci, ma poi bisogna vedere cosa c’è dietro realmente…». Come la bufala sugli imprenditori thailandesi che volevano comprare la Samp: «Ma cos’è ‘sta storia? Mi hanno chiamato per dirmi che girava questa cosa, ma io non ne sapevo nulla».
In ogni caso, ci si chiede se l’ex numero 10 blucerchiato faccia un pensierino alla Samp ogni tanto: «Io ho pensieri per tutte le società in cui sono stato, che non sono neppure tante. E’ chiaro che la Samp è un’altra cosa, è la mia famiglia – dice il “Mancio” – 15 anni con una maglia sono una vita, quindi certo che ci penso». Sul rivedersi lì da allenatore, Mancini è però cauto: «L’ambiente mi è familiare. Chissà, se un giorno ci dovessero esserci le possibilità sarebbe bello – dice il tecnico – ma dire se potrà mai accadere è difficile». Poi, Mancini tesse le lodi di un ambiente fantastico per quel che ricorda: «Ho tantissimi amici e quei colori mi hanno stupito ancora l’altra sera che sono tornato al “Ferraris” per la prima di campionato – afferma l’allenatore di Jesi – Sono colori magici, non è una frase fatta. Se stai un po’ lontano da Genova e ci torni, te ne accorgi. E’ sempre speciale qui». Sui rapporti con il presidente Garrone, Mancini è positivo: «Ci conosciamo da anni, c’è tanto rispetto e credo simpatia – conferma il tecnico italiano – Penso che dobbiamo essere tutti grati ai Garrone per quello che hanno fatto: senza di loro, senza il papà, chissà dove sarebbe la Samp oggi».
Sulla squadra di oggi, Mancini è chiaro: «Difficile fare un raffronto alla seconda giornata. Con la Juve ha perso, ma ha fatto bene in fondo – dice l’ex Samp – Il tecnico non sono io, è Delio Rossi e non è poco: è uno bravo, competente, sa di calcio. Lo sappiamo tutti che ci sarà da soffrire, inutile nascondersi. Ma è una squadra giovane e con individualità interessanti: deve lottare e giocarsela». Il numero 10 della Samp di oggi è Krsticic, che sogna di diventare una bandiera, proprio come il “Mancio”: «E’ bravo, è giovane e già con carattere – afferma il tecnico – gli auguro di diventare una bandiera: esserlo qui, con questi tifosi, è doppiamente speciale». Su quelli che lo hanno colpito di più della squadra odierna: «Krsticic, poi Obiang, Palombo. Se dovessi fare un nome, però, dico Gabbiadini – afferma Mancini – mi ha impressionato. Ricorda Lombardo per i movimenti e Vialli per il fiuto del gol. E’ un augurio per lui».