Barillà: «Grazie Samp: darò il massimo per questa maglia» - Samp News 24
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2013

Barillà: «Grazie Samp: darò il massimo per questa maglia»

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E’ l’uomo del giorno e tutti lo cercano: Antonino Barillà è l’ultimo arrivato in casa Samp e tutti vorrebbero raccogliere le sue sensazioni. Intanto lo fa il “Corriere Mercantile”, che è riuscito ad intercettarlo nel suo arrivo a Genova. Le sensazioni sono positive: «Sono felice. Si tratta di una società importante, che mi darà l’opportunità di allenarmi con un grande allenatore e in un gruppo di valore – esordisce Barillà – Sono qui per mettermi a disposizione con umiltà e fiducia». In effetti, Delio Rossi aveva richiesto un altro esterno: «Io posso giocare sia come esterno che come mezzala, ma adattarmi non è mai stato un problema – confessa il giocatore in prestito dalla Reggina – a decidere se e dove stare in campo spetta al mister. La corsa è la mia qualità principale». A Reggio, Barillà ha lasciato mister Atzori, vecchia conoscenza blucerchiata: «E’ una gran persona ed è rimasto legato alla Sampdoria, pur non avendo fortuna a Genova – confessa il neo-arrivato – Mi ha rivolto un grande in bocca al lupo, dicendo che ho fatto la scelta giusta per la mia carriera».

Lui che a Genova c’era già stato a giocare con la sua Reggina, in quel 5-0 che sancì la retrocessione dei calabresi in B dopo sette anni consecutivi di massima serie: «Una sconfitta pesante. Sapevamo che la Sampdoria non ci avrebbe regalato nulla, ma la partita prese una piega bruttissima fin dall’inizio – ricorda Barillà, 25 anni – e recuperare fu impossibile. Questo è il calcio; adesso sono alla Samp e darò il massimo per questa maglia». Tolto il prestito a Ravenna, è la prima volta lontano da casa: «Non è un problema. Anche qui a Genova c’è il mare, ho notato alcune somiglianze tra le due città – confessa l’ultimo acquisto blucerchiato – la prima impressione è senz’altro positiva. Presto mi raggiungerà mia moglie, non farò fatica ad ambientarmi».

Tra i compagni che Barillà già conosce nella sua nuova squadra, ci sono molteplici nomi: «Andrea Costa, De Silvestri, Soriano e Fiorillo, con i quali ho giocato nelle giovanili azzurre – racconta Barillà – Spero comunque di inserirmi rapidamente e al meglio in gruppo, per provare a dare un contributo alla causa». Il modello giovanile di Barillà è un nome appena ritiratosi dalle scene: «Per un ragazzo reggino che giocava a centrocampo, inevitabile pensare a Simone Perrotta – svela il numero 20 blucerchiato – un campione del mondo cresciuto nella mia stessa squadra, quindi un motivo d’orgoglio per noi reggini. Anche se, quando vinse il Mondiale, venne fuori che era nato in Inghilterra. Ma lui è inglese come me!». Intanto, c’è spazio anche per nuovi modelli: «Devo dire che Lichsteiner e Vidal sono veramente dei campioni».

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