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2013

Samp – OM: non cadiamo in facili entusiasmi

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Sebbene non capiti tutti i giorni di vincere contro la seconda classificata in Ligue 1, la partita di sabato sera tra Sampdoria e OM non deve dare l’illusione che la squadra messa insieme dal lavoro di Rossi e Osti sia a posto così. E’ vero, si è trattato sicuramente di un test più impegnativo rispetto a quello dell’anno scorso contro il Barcellona B al Gamper, tuttavia se il calcio d’agosto valesse effettivamente qualcosa, Juventus, Milan e Inter dopo le ultime uscite dovrebbero avere obiettivi ben diversi da quelli fissati.

A centrocampo c’è bisogno di un titolare. Eramo ha dimostrato di essere quasi un pesce fuor d’acqua. Che manchi di intesa con i compagni non v’è dubbio alcuno, e certamente passare dal Crotone in Serie B al dover raccogliere l’eredità di Andrea Poli in A sarebbe difficile per chiunque. Tuttavia stando a quanto fatto vedere sabato, non può essere lui al momento il titolare nel terzetto di centrocampo. Rossi saprà meglio di tutti cosa fare, ma se l’anno scorso la mediana è stata senza dubbio il miglior reparto della Sampdoria, quest’anno i presupposti perché si ripeta il primato non ci sono ancora. Da non sottovalutare l’ipotesi Renan, che se recuperato psicologicamente, potrebbe riservare gradite sorprese.

Passando invece alla difesa e alla porta, è lampante come Da Costa possa essere solamente un ottimo portiere di riserva, ma per il posto da titolare ci vuole ben altro. Romero non sarà Casillas, ma se per il suo caso si può parlare di errori dovuti soprattutto per problemi di testa, per il buon Da Costa si tratta invece di limiti tecnici.
Senza Costa e Gastaldello, non può essere Palombo a guidare la difesa. Non dimentichiamoci che si tratta di un giocatore adattato al ruolo difensore – nonostante si comporti spesso meglio di alcuni compagni di reparto che nascono nel ruolo – tuttavia il pasticcio sulla prima rete poteva essere evitato, magari anche da un colpitore di testa (che il numero 17 oggettivamente non è). In questo caso sarebbe da prendere in considerazione l’idea di fare affidamento su Salamon, la cui prova diligente fa ben sperare per il futuro, vista la giovane età. Fornasier è ancora troppo acerbo per giocare pure come riserva, ha bisogno di andare a fare esperienza in Serie B. Non benissimo pure Mustafi, che deve imparare a dialogare di più con De Silvestri, ma questo è un problema di intesa che nel tempo sparirà.

Bene Regini, tuttavia per la fascia sinistra ci vuole ben altro. Nonostante l’ex Empoli batta molti colleghi cursori sul piano del fisico, sarebbe meglio affidare il ruolo a qualcuno in grado di saltare l’uomo. Preciso al millimetro l’assist per il 3-1 di Gabbiadini, Pregevolissimoquello per la possibile rete di De Silvetri nel secondo tempo.

In generale, le riserve non sono state all’altezza dei titolari, problema che affliggeva già la Sampdoria della scorsa stagione: anche in attacco, Sansone e Pozzi, entrati nel momenti di peggior confusione in campo, non hanno dato la stessa sicurezza di Gabbiadini ed Eder, la cui ottima intesa è risultata quasi inaspettata. A proposito di loro due, ottima prova: non capiterà tutti i giorni di avere a che fare con difese così alte e ballerine, ma arrivare a intendersi così bene a metà ritiro e alla prima amichevole di spessore non è da tutti. Anche qui però non è il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi: un attaccante rodato che alzi il tasso qualitativo del reparto avanzato della Sampdoria serve come il pane.

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