Delio Rossi, tra nuove leve e legge Bosman

Intervistato dal quotidiano nazionale La Stampa, Delio Rossi ha toccato diversi temi riguardo il calcio attuale, dalle nuove tendenze nazionali, fino alle scelte fatte alla guida della Sampdoria. Punto di partenza, le nuove leve in panchina: Fabio Liverani ad esempio, nuovo allenatore del Genoa, non si può dire abbia fatto tutta questa gavetta… «Se gli hanno dato una panchina di A, vuol dire che la merita. Fare gavetta, però, ti dà qualcosa in più».

Rimanendo sempre nello Stivale, Rossi ammette di non aver mai pensato per un istante di lasciare l’Italia: «La possibilità c’è stata ma non mi vedo in un posto diverso dall’Italia. Quando sento il nostro inno mi emoziono sempre. E poi io non ho procuratori. Chi mi vuole alza il telefono e mi chiama». Come ha fatto la Sampdoria, del resto. Attualmente è in corso la preparazione per la sua seconda stagione, la prima dall’inizio, alla guida dei blucerchiati: «Qui c’è storia e blasone: non puoi vivere solo di quello ma ho voluto giocatori che parlando di Samp hanno gli occhi che brillano».

Calciatori, che hanno sempre più potere: «La legge Bosman ha cambiato tutto. Erano proprietà dei club, ora sono imprese individuali. Con interessi che spesso vanno contro il bene collettivo». Si conclude quindi con la vera certezza di mister Rossi: «Amo il mio mestiere mica solo per i soldi e l’ambizione. Io mi sento prestato al professionismo. E so che alla fine tornerò dove sono partito, a insegnare calcio ai bambini»