2013
Guardalben su Cassano: «Non sembra ma dà sempre tutto per la squadra»
L’ex portiere della Sampdoria, Matteo Guardalben ha vissuto da vicino Antonio Cassano durante la sua breve permanenza blucerchiata e può allora presentarlo in modo attendibile agli occhi dei tifosi del Parma, lo fa ai microfoni di ParmaLive.com: «Può davvero rivelarsi un grande acquisto per il Parma, anche considerando che è l’anno del Mondiale e farà di tutto per essere convocato: andrà oltre l’impegno che mette di solito. Bisogna sperare che si integri bene con tutto il gruppo, però a livello qualitativo è un giocatore che ha dei gran colpi. Io ci ho giocato a Genova e posso assicurare che quando gioca è in grado di farti vincere le partite da solo. Nelle ultime gestioni che ha avuto si sono registrati spesso degli scontri, spero che l’ambiente di Parma possa fargli bene».
Poi, Guardalben entra nel dettaglio, raccontando un aneddoto su di lui e descrivendo che tipo di persona sia: «All’epoca la squadra andava benissimo e lui non giocava un po’ per infortunio e un po’ per scelta tecnica; lottavamo per la Champions e l’allenatore decise di giocarsi la carta Cassano; lui entrò con la Juve e subito trovò un gol assurdo da centrocampo tirando una ciabattata. Io gli dissi ‘Antonio, questo gol non lo hai fatto tu, ma lo ha fatto Chimenti’ e lui ridendo mi disse ‘Ma chi è poteva pensare di tirare da così lontano?’. Dico questo per far capire che è un predestinato, non si può non definire tale un calciatore che rientra in campo dopo tanto tempo e fa vincere la partita alla squadra in quel modo. Mi dispiace che a tutti appaia come una persona negativa, ma posso assicurare che noi alla Samp abbiamo trovato un giocatore che, nel momento in cui apprezza le persone che ha vicino, dà tutto. Anche con me ha dato sempre tutto, non posso che parlar bene di Antonio in tutti i sensi. Spero che riesca a vedere quello che ha visto in me in tanti giocatori del Parma: se così fosse il Parma potrebbe centrare obiettivi incredibili. Lui è un campione, se decide di giocare non ce n’è per nessuno».