2013
Lex Pellè: «Un ritorno in Italia? Qui mi trovo bene e i tifosi mi amano»
Forse non tutti lo sapranno, forse, perché non tutti seguono l’Eredivisie, dove gioca l’ex blucerchiato Graziano Pellè che quest’anno è stato il miglior marcatore italiano: 27 reti con la maglia del Feyenoord (29 se si contano anche quelle in KNVB Beker, ovvero la Coppa d’Olanda).
Certamente il campionato olandese non è allo stesso livello di quello italiano, ma il bomber di San Cesario di Lecce si è messo in mostra a suon di reti, alcune anche molto spettacolari, che hanno permesso alla sua squadra di arrivare al terzo posto in classifica ottenendo così l’accesso diretto alla prossima edizione dell’Europa League: «Da piccolo mi emozionavo a vedere il Lecce di Francioso – racconta ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” – Quei colori così accesi, la squadra che vinceva all’ultimo minuto e la promozione in Serie A… Seguivo tutti i cartoni sullo sport, in particolare Holly e Benji. Fingevo di essere Holly Hutton, e mio cugino Alessandro Camisa (ora al Vicenza ndr), scuro di carnagione, era Mark Lenders. Da professionista, invece, vivo il calcio con maggiore responsabilità: gioie e dolori di migliaia di persone dipendono anche da me».
Pellè è ritornato in Olanda l’estate scorsa, dopo aver giocato la prima giornata di campionato con la maglia del Parma, l’attaccante si traferisce in prestito nella squadra di Rotterdam che decide di riscattare il suo cartellino il 5 gennaio 2013 per una cifra attorno ai 3 milioni di euro; allo stesso tempo Pellè firma un contratto quadriennale da 800mila euro all’anno che prevede anche una clausola rescissoria da 8 milioni. Cifre importanti che sottolineano quanto la dirigenza olandese consideri importante questo giocatore, destinato a rimanere ancora a lungo lontano da casa: «Cosa mi manca? Famiglia, amici, abitudini. Ma sto bene: mi piace viaggiare e imparare lingue e usanze, e mi ambiento facilmente. Mi manca un po’ il mare, ma non l’acqua, visto che in Olanda piove sempre…».
Questa stagione il bomber classe ’85, in termini di realizzazioni, ha fatto meglio di Balotelli, El Shaarawy e Di Natale, frantumando il suo record personale di gol che risaliva al 2007 quando era al Cesena: «Ho giocato di più. In passato, per demeriti miei, non lo facevo con continuità. A Parma sentii la pressione, temevo di finire in panchina. Al Feyenoord l’allenatore, Ronald Koeman, mi ha dato fiducia piena, sapevo che se avessi sbagliato avrei avuto una seconda possibilità. Mi sento molto meglio fisicamente e mentalmente. In Italia si sta più attenti alla fase difensiva, ma i miei gol di quest’anno non sono semplici, perciò credo abbiano comunque un valore tangibile.?Anche Luis Suarez in Olanda fece benissimo e farebbe altrettanto in Italia. Proprio come Ibra e Ronaldo».
In Olanda sente la fiducia, l’ha detto lui stesso; per Graziano Pellè è l’ambiente ideale e sembra essersi adattato in modo perfetto, per questo sembra difficile un suo ritorno in Italia: «I trasferimenti sono una cosa particolare, dipendono anche dal momento. I dirigenti del Feyenoord, poi, mi hanno detto che non sarebbe facile per loro vendermi: all’ultima giornata sono stato sostituito e lo stadio mi ha tributato una standing ovation. E ora i tifosi non prenderebbero bene una mia cessione».
Infine il 27enne non nasconde il suo sogno nel cassetto, un sogno che, se andasse avanti così anche il prossimo anno, non sarebbe del tutto utopia: «Una chiamata di Prandelli? La concorrenza è tanta. Penso a Di Natale, non convocato anche se segna decine di gol da anni; ammetto però che spero tanto di andare in Brasile l’anno prossimo».