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Di Stefano: «Palermo-Sampdoria? Entrambe stanno deludendo. Peseranno le assenze, vi dico chi può essere decisivo» – ESCLUSIVA
Rosario Di Stefano, giornalista sportivo vicino agli ambienti rosanero, ha parlato ai nostri microfoni in vista di Palermo Sampdoria
Rosario Di Stefano, giornalista sportivo di ilovepalermocalcio e vicino agli ambienti rosanero, ha parlato ai microfoni di SampNews24 in vista della gara tra Palermo e Sampdoria al Barbera. Le sue dichiarazioni:
Palermo Sampdoria è una sfida dal mezzo sapore di Serie A, quella Serie A che entrambe vorrebbero conquistare, che gara ti aspetti al Barbera?
«Parliamo di due squadre che meriterebbero di stare saldamente in Serie A. Mi aspetto una partita bella e divertente, in cui entrambe cercheranno di riscattare il periodo negativo. La sosta potrebbe giovare ad entrambe per cui mi aspetto due formazioni che scenderanno in campo con il coltello fra i denti»
Come arriva la squadra di Dionisi alla sfida contro la Sampdoria?
«I rosanero arrivano da un pareggio deludente in casa del Frosinone. Si giocherà al al Barbera e i rosanero tra le mura amiche vanno spesso in difficoltà. Quando si tratta di creare gioco ed impostare dal basso, a mio avviso anche per la mancanza di elementi con qualità tecniche importanti a centrocampo, i rosa sono spesso lenti e macchinosi e non mi stupirei se ciò possa verificarsi anche contro la Samp. Dionisi dovrebbe aver recuperato Baniya, che sta dimostrando di essere un elemento importante nella retroguardia rosanero»
Due punti separano Palermo e Sampdoria in classifica, sicuramente ci si aspettava qualcosa in più da entrambi. Quali sono, secondo te e da ambo le parti, le cose da sistemare per essere realmente competitivi verso la promozione?
«Entrambe stanno nettamente deludendo. Parliamo comunque di due organici importanti e sono convinto che entrambe verranno fuori col tempo. Decisamente l’aspetto mentale è quello che sta più limitando entrambe le squadre. Nei rosanero, poi, l’attacco non sta facendo affatto bene con Le Douaron ed Henry che non stanno dando grandi garanzie. In casa Samp sicuramente i 18 gol subiti sono un dato allarmante per una club che punta alla promozione, credo che bisognerà intervenire nel mercato invernale»
Se dovessi scegliere due giocatori per ciascuna squadra, che potrebbero decidere la gara per una o per l’altra, chi diresti e perché?
«Nei blucerchiati le tante assenze in attacco potrebbero farsi sentire. Penso comunque che Tutino possa far male in qualsiasi momento alla difesa rosanero. In primis per le sue qualità, ma senza dimenticare anche l’aspetto emotivo, da ex della gara, che può spronarlo a dare qualcosa in più dei suoi compagni. Un altro calciatore da tener d’occhio è Pedrola. È un calciatore molto forte tecnicamente la cui imprevedibilità potrebbe sorprendere i centrali rosanero. Nel Palermo i nomi da fare potrebbero essere tanti, ma su tutti Insigne sta dimostrando di essere il più in forma tra i suoi compagni di reparto. Non mi stupirei se riuscisse ad inventare una giocata decisiva. L’altro nome che farei è quello di Le Douaron. Il francese, come detto precedentemente, non sta dando notevoli garanzie. Allo stesso tempo, le qualità tecniche sono evidenti e penso che sia solo questione di tempo prima che trovi la via della rete»
Un pronostico secco del risultato finale (e anche marcatori)?
«Penso finirà in parità, vedo un 2-2. Credo che alla fine saranno gli stessi giocatori citati sopra a segnare: nella Samp Tutino e Pedrola nel Palermo Le Douaron e Insigne»
Infine una domanda generale sulla nazionale italiana al termine dei gironi di Nations League. Come vedi gli azzurri dopo il flop all’Europeo? Cosa ti convince e cosa meno della squadra di Spalletti?
«Spalletti sta gettando delle basi importanti. Il 3-5-2 credo che sia il modulo più congeniale alle caratteristiche degli uomini scelti dal ct. Proseguendo in questa direzione sono sicuro che l’Italia diventerà una formazione difficile da affrontare per chiunque. Ci sono però alcuni aspetti che non mi convincono. Retegui non mi sembra del tutto a suo agio con questa impostazione tattica che invece mi sembra perfetta per un centravanti con le caratteristiche di Kean. Mentre spero che la linea della 3-5-2 non possa diventare limitante nella convocazione di alcuni calciatori che meriterebbero di esserci, come ad esempio Zaccagni. Sono certo che queste perplessità però rimarranno solo tali, reputo Spalletti un allenatore molto intelligente che saprà curarsi di ogni dettaglio per il solo bene della Nazionale»
Si ringrazia Rosario Di Stefano per la disponibilità mostrata nel corso di questa intervista