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Montanari: «Ecco cosa mi aspetto da Cesena-Sampdoria, bel duello tra Shpendi e Coda. E se rientrano Kasami e Pedrola…» – ESCLUSIVA
Luca Alberto Montanari, giornalista di Corriere Romagna, ha parlato in esclusiva ai microfoni di SampNews24: le sue parole
Il campionato della Sampdoria ripartirà contro il Cesena, in una trasferta non semplice ma che servirà come prova di maturità per gli uomini di Andrea Sottil, dopo la sconfitta interna con la Juve Stabia. Dall’altra parte, però, i bianconeri di Michele Mignani vogliono continuare a far bene, anche per dimenticare la trasferta di Pisa. Della sfida di Serie B tra bianconeri e blucerchiati ha parlato in esclusiva Luca Alberto Montanari, giornalista di Corriere Romagna, ai microfoni di SampNews24.
Sampdoria e Cesena hanno subito una sconfitta nell’ultimo turno di campionato, ma hanno avuto a disposizione la sosta per riordinare le idee. Che effetto può aver avuto sulle due squadre la pausa del campionato?
«Penso che questa sosta per le Nazionali abbia fatto bene ad entrambe: il Cesena ha chiuso con l’unica partita toppata della stagione, mentre la Samp mi è piaciuta poco contro la Juve Stabia, ma ha fatto bene contro il Modena. È sicuramente servita per ricaricare le pile, una mano l’ha data, anche se è vero che mandando i giocatori in Nazionale non sai mai come tornano, come nel caso di Kargbo.»
A proposito di Kargbo: quali sono le sue condizioni? Se non dovesse farcela per domenica, come si schiererebbe l’attacco bianconero?
«La distorsione alla caviglia non sembra essere grave, ma chiaramente è una situazione che va monitorata giorno per giorno. Qualora non dovesse farcela ci sarebbe sicuramente il rientro di Berti dal primo minuto, dopo il bruttissimo infortunio patito a Modena. E l’altro trequartista alle spalle di Shpendi sarebbe Antonucci, che da titolare non ha fatto bene contro il Pisa, come un po’ tutta la squadra, ma che allo stesso tempo è stato devastante nell’ultima in casa contro il Mantova. Insomma, una trequarti con tanta qualità. Poi, se vogliamo, può avere una minuscola chance anche Tavsan, ma forse più a gara in corso.»
Ci sono novità, invece, sulla squalifica di Curto?
«Ora la palla passa al legale del giocatore, che ha presentato il ricorso e attende l’udienza sulla richiesta di sospensiva, che andrebbe a “congelare” la posizione di Curto in attesa del secondo grado. Ad oggi c’è fiducia e si spera, appunto, di mettere in stand-by la squalifica: ma anche se fosse a disposizione, difficilmente partirà titolare. I tre dietro saranno sicuramente Cioffi, Prestia e Mangraviti. Curto potrebbe comunque essere un buon innesto per la panchina.»
Cesena-Sampdoria sarà anche la sfida tra due dei capocannonieri della Serie B, Cristian Shpendi e Massimo Coda. Come vede questo duello a distanza?
«Un vero e proprio duello generazionale: da un lato uno dei migliori marcatori della storia della Serie B, dall’altro un giocatore che, a mio avviso, è il profilo più interessante e con maggiore margine di miglioramento tra i debuttanti di questo campionato. Su Coda non c’è nulla da aggiungere, gli basta un guizzo per decidere le partite. Shpendi invece sta facendo vedere in Serie B le stesse cose che faceva da debuttante in Serie C, dove ha segnato 20 gol. E quest’anno, alla prima esperienza in cadetteria, sta tenendo la stessa media. Ma oltre i gol è soprattutto come gioca, come si confronta con giocatori molto più forti di quelli affrontati lo scorso anno che impressiona: non sembra essere cambiato nulla, né per lui né per Berti, che per ora in B ha deliziato. Sarà sicuramente un bel duello, tra due giocatori con carriere diversissime per età ed esperienza, ma che hanno che hanno il gol nel sangue. Lo riassumerei così: da un lato una conferma, dall’altro una sorpresa.»
Cosa ne pensa del cambio in panchina tra Pirlo e Sottil? L’avvicendamento tra i due tecnici ha portato i cambiamenti necessari?
«Rispetto a Pirlo, Sottil mi sembra essere un allenatore più pratico, meno “filosofo”. Un profilo più da Serie B, e ricordo che quest’estate se n’era parlato anche per la panchina del Cesena, poi come pista è sfumata. Per la cadetteria mi sembra un profilo più adeguato, poi è chiaro che, a mio avviso, la Sampdoria è una delle delusioni del campionato nel rapporto fra qualità della rosa e rendimento, perlomeno in termini di risultati.»
Che pericoli si aspetta da parte della Samp? Quali sono i giocatori più pericolosi tra le fila dei blucerchiati?
«Ti dico, sono curioso del duello a centrocampo, che secondo me sarà quello chiave. Il Cesena ha mostrato tante qualità con il pallone fra i piedi, ma anche tanta vulnerabilità quando viene preso alle spalle, soprattutto i due centrocampisti centrali, Calò e Bastoni. Soffrono maggiormente in fase di non possesso. L’unica squadra che ha messo in difficoltà il Cesena, oltre al Pisa, è stata il Modena, che appunto ha giocato con un centrocampo dinamico: è lì che si deciderà la partita. Non so chi giocherà nella Samp, leggevo del rientro di Kasami e Pedrola, due giocatori che possono aggiungere tantissimo: il primo in termini d’esperienza, il secondo in termini di qualità. Poi Tutino e Coda, ma sono nomi troppo scontati. Ci sarà da vedere come la Samp proverà a lasciare il segno nella zona tra il centrocampo e la difesa del Cesena.»
Il gioco di Sottil ha finora esaltato le qualità dei due quinti di centrocampo, Ioannou e Venuti. Potranno essere decisivi anche contro il Cesena?
«Hanno sicuramente più gamba ed esperienza di quelli del Cesena: Venuti ha fatto la Serie A, Ioannou viene da una grande stagione in Serie B. Tra i bianconeri giocheranno Adamo e Donnarumma, con il primo che, pur essendo al debutto in Serie B, ha sempre fatto benissimo. Finora nessuno è riuscito a creargli problemi, ma è anche vero che Ioannou è quello con più gamba fra quelli che ha affrontato, quindi sarà un bel duello.»
Un ultima domanda sulla Nazionale, che contro Belgio e Israele ha fatto vedere grandi cose. È da quanto messo in mostra in questa sosta che Spalletti deve ripartire?
«Sì, sicuramente. Da questa e da quella precedente. Le partite con Israele lasciano un po’ il tempo che trovano, c’è una forbice troppo ampia tra le due squadre, quindi si devono considerare la partita di Parigi con la Francia e i primi 38 minuti contro il Belgio, anche se c’è da dire che pur giocando in 10, con la palla in movimento, l’Italia ha rischiato pochissimo. Per me si deve ripartire da qui e da questo sistema di gioco, che a differenza di quello visto all’Europeo esalta gran parte della squadra.»
Si ringrazia Luca Alberto Montanari per la disponibilità e la gentilezza mostrata durante l’intervista.