Hanno Detto
Nicolini: «Una Sampdoria brutta per due MOTIVI, ora spero in QUESTO giocatore»
Sampdoria, le parole di Enrico Nicolini sulla sconfitta interna dei blucerchiati nell’ultimo turno di Serie B
Parlando negli studi di Telenord Enrico Nicolini, ex giocatore della Sampdoria, ha parlato della prestazione dei blucerchiati contro la Juve Stabia nell’ultimo turno di Serie B. Le sue dichiarazioni:
PRESTAZIONE – «In un paio di circostante non ce l’ho fatta, e ho sbraitato. È stata una Sampdoria veramente brutta, secondo me per due motivi. Il primo è il fattore psicologico: vieni da due vittorie importanti in campionato e un derby che, oltre al valore che ha di per sé, ti ha permesso di passare il turno in Coppa Italia. È normale che ti venga un po’ di pancia piena, ma lì deve essere bravo l’allenatore a capire cosa sta succedendo durante la settimana. Il secondo motivo, e non vuole essere una giustificazione, è il fattore pubblico: con 25.000 spettatori sarebbe stata una partita diversa. Poi la nostra è una squadra con un ottimo attacco e un centrocampo discreto, ma che in difesa ha dei limiti.»
PRIMO GOL – «Sul primo gol subito ci sono diversi errori commessi dai difensori, al di là della respinta frettolosa di Riccio. Prima del cross manca un raddoppio in area della mezzala, poi Depaoli, sapendo che l’avversario è destro, avrebbe dovuto portarlo a crossare con il mancino. Poi quando il cross è partito la squadra ha recuperato ed era anche schierata bene, anche Riccio è davanti al suo uomo come deve essere. Però a un certo punto si vede che è inginocchiato, non si capisce bene se è stato spinto o se ha perso l’equilibrio, ma subito dopo l’attaccante riesce a tirare indisturbato. Non può e non deve succedere.»
SECONDO GOL – «Discorso analogo sul gol dell’1-2. Ci sono quattro giocatori della Samp in zona palla, due non c’entrano niente. Yepes è nella terra di nessuno. All’altezza del dischetto c’è Riccio, che guarda solo il pallone, ma marcare a zona non significa che non devi guardare l’uomo: significa che non tieni sempre lo stesso, ma quello che entra nella tua zona di competenza. E qui Riccio l’uomo non sa dov’è. Poi, ovviamente, non stiamo dicendo che la Sampdoria ha perso per Riccio. Ha sicuramente qualità, ma alcuni errori sono importanti.»
ATTACCO – «Facciamo un discorso tecnico. Coda e Tutino hanno giocato tutto il tempo trascorso in campo spalle alla porta. Il nostro grande problema è che non riusciamo a rifornire gli attaccanti. In mezzo al campo abbiamo solo mediani, ci mancano queste doti. Tutino, se vede che il pallone non gli arriva mai, deve venire 20 metri più indietro per ricevere. In altre partite è successo, in questa no. Poi, secondo me, manca una prima punta forte fisicamente, uno in grado di aprire il gioco. Magari meno bravo degli altri, perché i nostri attaccanti sono buoni, ma che ti permetta di prendere palla se la alzi. Se non hai peso, come puoi saltare il centrocampo? E la Sampdoria è una squadra che alza spesso il pallone.»
CENTROCAMPO – «L’unico che può cambiare qualcosa nello sviluppo del gioco è Kasami. Ma visto quanto poco viene considerato, le mie speranze adesso sono riposte in Pedrola. Me lo aspetto tra i convocati a Cesena. Non sarà pronto subito, ma magari inizierà a mettere minuti nelle gambe e a trovare il ritmo partita.»
PUBBLICO – «In circostanze normali il pubblico fa la sua parte. Quando le cose vanno bene, invece, il pubblico fa la differenza. Se vanno male, lo subisci. Lo dico per esperienza da calciatore, per i miei 11 anni in Serie A. La Sampdoria arrivava da una settimana positiva, per questo secondo me l’assenza del pubblico, in questo caso, è stata una perdita importante.»