Hanno Detto
Cesari: «Questione arbitri: gli assistenti ormai non fanno più nulla, prendono solo freddo»
Graziano Cesari, ex arbitro internazionale, ha detto la sua al Corriere dello Sport riguardo la bufera sui direttori di gara degli ultimi giorni
L’edizione odierna de il Corriere dello Sport ha sentito un ex arbitro riguardo la bufera sui direttori di gara degli ultimi giorni. Si tratta di Graziano Cesari, fischietto con un passato da internazionale, il quale ha detto la sua sulla situazione dell’ultimo periodo. Le sue parole:
LE IENE – «Partiamo dalle immagini andate in onda a Le Iene, così parliamo in concreto. L’arbitro (o l’assistente) incappucciato che parla con voce camuffata. Non mi piace. Non mi piace. Nel gergo che si usa nei film, ma purtroppo anche nella realtà, chi fa così si porta un’etichetta di infamia addosso. Bisogna avere il coraggio di metterci la faccia. E vi dirò di più. Un arbitro la faccia ce la mette sempre, lo fa da quando inizia, lo riconosci subito. Ripeto, non mi piace».
IL VARNON FUNZIONA – «Colpa della lotta fra chi sta davanti al monitor a Lissone e chi va in campo. É più importante chi vede poco ma è lì, dove succedono le cose, o è più importante chi vede tutto ma sta chiuso in una stanza? La verità è che hanno l’ansia addosso, pensate alle parole di Nasca che impreca perché Fabbri in campo non fischia. Bisogna essere lucidi, freddi, glaciali. Si hanno a disposizione tutte le immagini del mondo, prendiamoci più tempo per la decisione, eppoi scusate, ma manca la coesione della squadra arbitrale. Cosa ci stanno a fare gli assistenti? Solo per la foto ad inizio partita? I fuorigioco glieli controlla il SAOT, quando ci sono episodi davanti a loro non intervengono, stanno lì solo a prendere freddo».
ROCCHI – «Ha sbagliato, ma chi non lo fa? Sarebbe un errore metterlo in discussione anche a fine stagione, figuriamoci ora. Ha blindato le designazioni, è normale in questo momento. Ha dato possibilità a tutti, l’hanno fallite, bisogna mettere un punto».