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Bonazzoli punta la Sampdoria: «Non vedo l’ora di tornare al Ferraris»
Emiliano Bonazzoli, ex attaccante della Sampdoria e attuale tecnico del Lecco, non vede l’ora di fare ritorno al Ferraris
Emiliano Bonazzoli, ex attaccante della Sampdoria e attuale tecnico del Lecco, non vede l’ora di fare ritorno al Ferraris. Le parole a Il Secolo XIX.
RINASCITA LECCO – «Merito dei calciatori. Quando sono arrivato avevamo un punto, ci hanno messo la voglia di venirne fuori. Hanno iniziato a volere la palla tra i piedi, a metterci personalità. Bravissimo Malgrati: lui era già il vice dall’inizio, conosceva i ragazzi, c’è tanto di suo nel cambio di modulo: co lui e il collaboratore Nenciarini lavoriamo in grande sintonia. Siamo bravi a cambiare pelle, attendisti o propositivi in base alla gara. Nell’ultimo successo col Bari, Buso è stato bravo a crederci sul colpo di testa di Novacovich, i risultati danno fiducia, ora ci fiondiamo sulle palle sporche. La piazza ci segue al 100%, ora i tifosi ci credono insieme a noi, stadio pieno, settemila spettatori e 700-800 in ogni trasferta».
RITORNO AL FERRARIS – «Non sono mai più venuto a sfidare la Sampdoria. Non vedo l’ora, torno con grande piacere in uno stadio che mi ha dato tante gioie. Qualche gol l’ho segnato, ho giocato in A, provato il blasone dell’Europa e ci ho pure lasciato due legamenti crociati».
GOL – «Nei primi sei mesi segnavo un gol ogni due gare, 26 anni, ero all’apice. Mi chiamavano Bombazzoli, mi piaceva. Poi speri di non infortunarti ma capita. I ricordi più belli? Il primo gol al volo contro la Reggina e il primo in Europa in Svezia, segnammo io, Diana e Volpi, il tris dei “bresciani”. E i gol al Milan, no di testa tra Maldini e Nesta, i più forti».
EX COMPAGNI – «Diana, ci ho giocato insieme per anni. Flachi era un gran compagno di reparto, Bellucci, Delvecchio, Lucchini mio compagno di camera. Ho un bel ricordo dei mister. Novellino il più affettuoso, mi dava la pacca sulla spalla, per darci la scossa se la prendeva con qualcuno anche senza motivo. Mazzarri il più burbero, stava più sulle sue, l’ho rivisto a Coverciano e si è aperto di più. Diversi ma in certe cose uguali».
PIRLO – «Con Andrea abbiamo giocato nella Voluntas e nel Brescia, abbiamo vinto il Viareggio, siamo stati vice-campioni d’Italia Primavera. Se facevi il movimento giusto ti metteva davanti alla porta. Eravamo due teciturni, ma lui all’improvviso tirava fuori la battuta simpatica. Spiace non aver giocato insieme tra i grandi. Come allenatore ha accettato la Juventus senza paura, forte della sua esperienza mondiale, si è messo in gioco all’estero, mi piace la sua idea di calcio offensiva, la ricerca del gol con il palleggio, sapendo però variare strategia».
BONAZZOLI ALLENATORE – «Rubo un po’ da tutti, dai top a chi lavora con me. Guardiola, De Zerbi ma seguo molto il Girona di Michel, in testa alla Liga, fa un calcio diverso. Esperienza con le Women? Bella. Sia con il Chievo che con il Verona le ragazze mi hanno subito chiesto di essere trattate come gli uomini. Il calcio è sempre lo stesso, cambiano la forza fisica e la potenza nei tiri, nei lanci, magari devi calcolare un tempo di gioco in più. E nelle ragazze italiane vedo una grande voglia di colmare il gap con altre nazioni europee che sono più avanti a noi».
SAMPDORIA AI PLAYOFF – «Dopo aver sfidato noi sì… La B è lunga, sinora paga gli infortuni, a Brescia si è sentita l’assenza di Borini. Così come sono pesate quelle di Murru e Ferrari, con tanti giovani gli esperti in campo sono decisivi. Saranno importanti i rientri e il mercato di gennaio».
A MARASSI DA TECNICO – «Non me lo aspettavo, l’anno scorso ero in D. Difficile pensare di essere in B ora. Spiace che la Sampdoria sia scesa di categoria, mi è rimasta nel cuore insieme ai suoi tifosi, non sarò sempre stato continuo ma ho sempre dato il massimo. Faremo la nostra partita come a Pisa, Palermo, Reggio Emilia. La Sampdoria vorrà riscattarsi dopo Brescia, a Marassi c’è tanta spinta, sarà dura ma vogliamo fare punti».
ALLENARE LA SAMPDORIA – «Non avrei mai pensato di allenare già in B e invece. Mai dire mai. Tra qualche anno, con più esperienza, sarebbe bello. Ma ora penso solo al Lecco».