Gli aneddoti di Brady degli anni alla Sampdoria: «E le luci in casa di Souness...»
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Gli aneddoti di Brady degli anni alla Sampdoria: «E le luci in casa di Souness…»

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Qualche aneddoto tratto dal libro di Liam Brady: gli anni alla Sampdoria e il “caso lampade” con Souness

L’ambiziosa carriera calcistica di Liam Brady, l’ex calciatore della Sampdoria, continua a suscitare interesse e curiosità. L’ex blucerchiato ha recentemente pubblicato un’autobiografia intitolata “Nato per essere calciatore”. In questa testimonianza, riporta Il Secolo XIX, rivela numerosi aneddoti e segreti anche della sua esperienza con la maglia blucerchiata.

MANTOVANI«Un magnate del petrolio ossessionato dal voler portare la Sampdoria nell’Elite del calcio italiano… il suo entusiasmo era contagioso… per me era senza un dubbio un passo indietro rispeto alla Juventus, una scommessa. La Sampdoria era una neopromossa, senza esperienze di Coppe Europee, realisticamente lanciare una sfida per lo Scudetto sembrava impossibile. Ma Mantovani mi è piaciuto subito».

GENOVA«Se vivi lì non hai bisogno di andare in vacanza. Il club mi trovò un appartamento in una villa di Nervi, con giardino pieno di palme e limoni. E ho presto avuto un nuovo vicino, Trevor Francis».

MANCINI«Aveva bisogno di avere un promemoria, diciamo, su quando passare il pallone piuttosto che tirare. E lui non sempre apprezzava i miei consigli, anche se il boss Renzo Ulivieri mi incoraggiava a continuare… Soono stato contento di averlo come allenatore, serio ma con senso dell’umorismo».

SOUNESS«Con Mantovani ci siamo lasciati bene e mi chiese di dare una mano al mio successore, Souness, per la casa, avrebbe preso la mia. Nessun problema anche se io e Graeme in passato avevamo avuto alcuni scontri in degli Arsenal-Liverpool… Quando Graeme arrivò in non c’ero, mia moglie Sarah glielo mostrò, gli indicò dove comprare i mobili e dove andare a mangiare. Poi in un amichevole pre-campionato, Altobelli a Rumenigge che me la passa. Sento qualcosa che mi vola addosso, era Souness come un kamikaze. Che cavolo è… E Trevor: “Dice che lo hai lasciato al buio”. C’era stata un’incomprensione sull’appartamento. Non sapevo che il traslocatore aveva portatovia tutto, lampade comprese. Così quando Greme e sua moglie erano arrivati a casa la prima volta, di sera, dopo avere cenato, non c’era nessuna luce».

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