Lucchini: «La Sampdoria ha bisogno dei tre punti. Futuro? Spero di tornare»
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Lucchini: «La Sampdoria ha bisogno dei tre punti. Futuro? Spero di tornare»

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Stefano Lucchini ha fatto il punto su Andrea Pirlo e la Sampdoria: le parole dell’ex difensore blucerchiato

Stefano Lucchini ha fatto il punto su Andrea Pirlo e la Sampdoria: le parole dell’ex difensore blucerchiato a Il Secolo XIX.

PIRLO«Attento e attivo. Ricordo, in particolare, i momenti condivisi a pranzo o a cena. Quando seduti a un tavolo ci sono solamente allenatori, inevitabile si finisce a parlare di calcio. E il suo pensiero mi catturava. L’idea di quel calcio liquido in cui tutti gli interpreti possono ricoprire tutti i ruoli. E devono saperlo fare. I suoi principi sono in qualche modo futuristici, in questo periodo giustamente si parla molto di De Zerbi, la “famiglia” mi sembra la stessa. Non so se la rosa attuale della Sampdoria sia adatta alle idee di Pirlo, per qualità e esperienza. Nei momento di difficoltà, poi, quando le cose non girano, anche le dinamiche di apprendimento possono essere un po’ distorte. Il calciatore magari non recepisce nel modo corretto i codici».

CASERTA«Più silenzioso di Pirlo, almeno in quel gruppo, ma certamente molto preparato sotto l’aspetto tecnico e tattico. Sta facendo un percorso in continua crescita, le esperienze fatte tra Juve Stabia, Perugia e Benevento gli sono servite. Mi aveva parlato di lui Ciro Polito, mio ex compagno all’Atalanta che da ds della Juve Stabia era stato il primo a dargli fiducia. E ci aveva visto bene».

ALUNNI«Eravamo tutti bravi e disciplinati… a seconda delle lezioni e dei temi, si accendevano magari dei mini-dibattiti. E diciamo che Pirlo era uno di quelli che interagiva di più, anche perché era tra i più sollecitati anche dai professori. Di frequente il discorso cadeva sul centrocampo e il centrocampista, quando prendeva lui la parola, si capiva che era dieci passi avanti. Dall’altra parte già da calciatore è stato un campione vero, per visione e qualità di gioco lo paragono solo a Iniesta. Magari, appunto, quei colloqui proseguivano a pranzo, la crescita maggiore secondo me c’è attraverso il confronto. Ho un bellissimo ricordo di quell’esperienza e di quei giorni a Coverciano, fortunatamente eravamo riusciti a fare un po’ di lezioni in presenza, prima che il Covid fermasse il mondo. Ma l’esame finale lo avevamo dato con la mascherina. Caserta non l’ho più sentito. Con Pirlo ci eravamo scritti all’inizio dell’estate scorsa quando giravano voci potesse venire ad allenare la Cremonese, io abito a Cremona. Ma me le aveva smentite. Sento ogni tanto il suo collaboratore Mauro Bertoni, bravo e preparato, allenava la Primavera della FeralpisSalò che poi ha lasciato proprio per seguire Pirlo. E io avevo preso il suo posto».

SAMPDORIA«La Sampdoria ha bisogno di tre punti, di sbloccarsi in casa. Il “calcio che vorrei” è il titolo della tesi di Pirlo e sono sicuro che ci arriverà a quel suo calcio propositivo e vincente. Non so se con questa Sampdoria però. Situazioni e difficoltà contingenti lo stanno un po’ costringendo, al momento, a ridimensionare la sua visione. Quanto a Caserta, si è adattato subito al “materiale ” a sua disposizione. il Cosenza è reduce da due salvezza ai playout e adesso secondo me è una delle rivelazioni del campionato, insieme al Catanzaro».

FUTURO LUCCHINI«In attesa. Ho la possibilità di andare con Roberto Venturato, se arriverà l’occasione. per il resto la Sampdoria ce l’ho nel cuore, lo sanno tutti e lo dico sempre. Tornerei anche domani, a piedi, di corsa, per allenare solo la fase difensiva».

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