Il Sampdoria Club Albenga compie 50 anni, Lanna: «Se non fosse stato per Radrizzani e Manfredi...»
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Il Sampdoria Club Albenga compie 50 anni, Lanna: «Se non fosse stato per Radrizzani e Manfredi…»

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Marco Lanna, presidente della Sampdoria, ha parlato delle recenti questioni che hanno coinvolto la società: le dichiarazioni

Marco Lanna ha voluto festeggiare il cinquantesimo anniversario dalla fondazione del Sampdoria Club Albenga. Ecco le parole del presidente blucerchiato sulle recenti vicende che hanno coinvolto la società doriana.

PRESIDENZA – «È stato un anno e mezzo vissuto pericolosamente, è stata quasi una follia quella che ho fatto quando mi hanno chiesto di accettare la presidenza, perché era una situazione sconosciuta a tutti quanti. Avevo chiesto informazioni ma mi avevano detto ‘non sappiamo cosa c’è lì dentro, devi buttarti’ e l’ho fatto. Mi sono buttato ma ho avuto anche fortuna, perché alla fine la Sampdoria è stata salvata. Per noi l’anno scorso si trattava solo di mantenere in piedi il fortino e scansarci dagli attacchi di tante persone».

RADRIZZANI E MANFREDI – «Se non fossero arrivati loro (Radrizzani e Manfredi, n.d.r.), dovevamo arrenderci. Già a gennaio, nel mercato, avevamo dovuto decidere se salvare la squadra o provare a salvare la società, e il mercato purtroppo non è stato all’altezza di una squadra che voleva salvarsi, ma le risorse erano quelle che erano . Abbiamo scelto di cercare di arrivare fino a giugno nella speranza che arrivasse qualcuno a tirarci fuori dai guai».

TIFOSI – «La cosa bella che ho notato nel periodo più duro della Sampdoria, e forse anche il mio, è che in quelle partite ancora condizionate dalle restrizioni Covid, quando i gruppi non entravano per via del 100%, ho visto tantissimi ragazzi, la Sud ad un certo punto era affollata di ragazzi nuovi, che tornavano a tifare Sampdoria. Nel contesto di questa situazione sono nati anche tanti club, e questo mi ha fatto grande piacere perché significava che il vento stava cambiando».

RINASCITA – «Nell’era precedente – senza fare nomi… – anch’io mi sono allontanato un po’, guardavo la Sampdoria da fuori, allo stadio sono andato pochissimo perché non amavo quell’atmosfera, che ha allontanato molta gente dai nostri colori. Quindi per me l’anno scorso, nonostante tutto, è stato bello perché si è vista già una rinascita».

SERATA – «Fortunatamente questa rinascita non è stata interrotta, e oggi siamo ancora qua a festeggiare questo 50esimo anniversario. Ma ci sono anche tanti club che stanno nascendo e sono strafelice, sperando in futuro di poter riportare anche i giocatori a partecipare a queste serate, perché credo sia importante per voi, per conoscerli, e per loro poter vivere quello che significa essere sampdoriani, e vedere la passione che c’è dietro questa maglia».

SODDISFAZIONI – «Io da giocatore ho partecipato a tante di queste serate, anche qui nel Ponente, ed era bello perché poi quando entravi in campo capivi che stavi facendo qualcosa per i tuoi tifosi. Era una grande responsabilità ma anche un piacere poter dare loro delle soddisfazioni perché capivi quanti sacrifici e quanti sforzi i tifosi fanno».

BOGLIASCO – «Un’altra cosa che cercherò di fare è anche aprire, almeno un giorno alla settimana, il campo di Bogliasco perché non mi piace questa sbarra, fare le foto dal finestrino della macchina mi mette tristezza e mi piacerebbe che anche i ragazzi capissero che è un segno di rispetto verso i tifosi spendere qualche minuto per fare le foto con i tifosi».

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