Bissocoli: «Sampdoria salvata dal fallimento. E su Radrizzani...»
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Bissocoli: «Sampdoria salvata dal fallimento. E su Radrizzani…»

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Eugenio Bissocoli, esperto nominato dalla Camera di Commercio, ha parlato della gestione del salvataggio della Sampdoria

Eugenio Bissocoli, esperto nominato dalla Camera di Commercio, ha parlato della gestione del salvataggio della Sampdoria. Le parole a La Repubblica sullo stato del procedimento, su come si è arrivati alla redazione del piano di ristrutturazione, il ruolo di Alessandro Barnaba e Andrea Radrizzani, unici interlocutori reali.

LEGGE«La composizione negoziata è stata introdotta nel novembre 2021 con un apposito decreto legislativo ed è stata, con minime modifiche, recepita nel Codice della Crisi entrato in vigore nel luglio 2022. Si tratta in sintesi di un percorso di mediazione, condotto da un professionista terzo indipendente nominato dalla Camera di Commercio, finalizzato al raggiungimento di un accordo tra il debitore e i suoi creditori volto al risanamento dell’impresa in difficoltà finanziaria. Diversamente dal concordato o dalla liquidazione giudiziale, non è una “procedura concorsuale”: durante la composizione la società continua ad essere gestita dagli amministratori e il tribunale ha un ruolo residuale in quanto è chiamato ad intervenire solo in alcuni casi. Dopo un avvio “in sordina”, la composizione inizia ora ad essere compresa nelle sue potenzialità e vantaggi come conferma il crescente numero di richieste di accesso da parte delle imprese».

RISULTATO«Il risultato più importante è stato poter preservare una società storica dalla liquidazione giudiziale attraverso il raggiungimento con una maggioranza elevatissima dei suoi creditori (tra cui le banche e l’Agenzia delle Entrate) di accordi per la ristrutturazione dei debiti e con i nuovi investitori di accordi relativi alla sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile che, una volta convertito integralmente, darà agli stessi la maggioranza quasi totalitaria del capitale sociale. Il risanamento della società sarà definitivamente completato con l’omologa da parte del tribunale degli accordi di ristrutturazione che la società ha depositato subito dopo la chiusura della composizione a inizio agosto».

BARNABA E RADRIZZANI«Il mandato dell’esperto è essenzialmente di agevolare le trattative per il risanamento dell’impresa, che devono essere condotte secondo correttezza e buona fede dalle parti interessate. Per tutta la durata della composizione, l’esperto deve anche accertarsi dell’esistenza di concrete prospettive di risanamento, in mancanza delle quali è tenuto a chiudere la composizione. All’inizio della composizione della Sampdoria le trattative erano condotte sostanzialmente dal trustee del Trust Rosan e dal suo advisor. Ho contattato direttamente gli investitori in quel momento interessati ma ho avuto l’impressione che si fosse ancora lontani dall’individuazione di una soluzione della crisi. Tra questi investitori, il Dottor Barnaba (di Merlyn Partners) mi è parso da subito l’interlocutore più concreto anche se inizialmente era disponibile unicamente ad acquistare l’azienda calcistica e, quindi, ad accollarsi solo una minima parte dei debiti. Radrizzani si è appalesato concretamente solo nella seconda metà di maggio anche se stava monitorando l’operazione da tempo. Proprio negli ultimi giorni di maggio, si è creata una sorta di “gara” tra Barnaba e Radrizzani (e il suo socio Manfredi) e, alla fine, l’offerta di questi ultimi è risultata preferibile sia per il migliore soddisfacimento offerto ai creditori (decisamente elevato per una società che rischiava la liquidazione giudiziale nel giro di poche settimane) sia per la loro disponibilità ad investire immediatamente nella società tramite “finanza ponte”(di cui una parte è stata già convertita in capitale senza attendere l’omologa). In questo modo la composizione ha raggiunto un ottimo risultato in quanto si è “salvata” la società con un sacrificio relativamente contenuto per i creditori».

SITUAZIONE«La situazione della Sampdoria era particolarmente complessa a causa delle difficoltà e della posizione assunta dall’azionista di controllo. Le condizioni della cessione della partecipazione di controllo richieste dal trustee erano tali da scoraggiare molti investitori. Inoltre, la tempistica non aiutava in quanto, in mancanza dell’immissione di “denaro fresco” nella società tra la fine di maggio e i primi di giugno, la società non sarebbe stata in grado di pagare il “debito sportivo” in scadenza e iscriversi al campionato 2023/24. Aggiungo anche che, in considerazione della recente entrata in vigore del Codice della crisi, il quadro normativo sulla modalità del risanamento è stato chiarito definitivamente solo alla fine di aprile (quando la FIGC ha modificato la propria normativa interna precisando i limiti alla ristrutturazione del debito delle società affiliate escludendo soluzioni di risanamento in “continuità indiretta”). Vi era, infine, notevole tensione intorno alla società: alcuni creditori si erano anche “consorziati” per spuntare condizioni migliori nelle trattative, i tifosi erano comprensibilmente in continua apprensione e la copertura mediatica era costante (al punto che la riservatezza delle trattative – che è uno dei punti di forza della composizione – era una chimera). Tutto questo ha portato inevitabilmente a momenti di tensione e divergenze con alcuni interlocutori. Si è trattato però di situazioni fisiologiche che si sono poi ricomposte vista anche la professionalità e la competenza dei principali interlocutori interessati e degli advisor coinvolti».

FALLIMENTO«La scelta della società di accedere alla composizione ha certamente aiutato in quanto tale strumento era probabilmente l’unico compatibile con la normativa calcistica e la tempistica dell’iscrizione al campionato. La composizione ha consentito alla società di negoziare con le parti interessate un “ambiente protetto” e in modo più snello rispetto ad una procedura di concordato. Nell’ambito di quest’ultimo, infatti, il coinvolgimento del tribunale e dei commissari avrebbe ragionevolmente reso più macchinosa la gestione della società, rallentato le trattative e, vista la tempistica inderogabile imposta dalla FIGC, rischiato anche di pregiudicare l’iscrizione al campionato (e, quindi, la continuità aziendale)».

MESI DELICATI – «Nei primi mesi della composizione le trattative erano in stallo o comunque procedevano a rilento al punto che qualcuno aveva anche pubblicamente suggerito di chiudere la composizione. Tale soluzione, tuttavia, avrebbe reso praticamente certa la liquidazione giudiziale della società e, pertanto, sarebbe stata estremamente penalizzante per i creditori e i dipendenti (direttamente o indirettamente la società dava lavoro a centinaia di persone). In tale contesto, inoltre, la società assai difficilmente sarebbe riuscita ad iscriversi al campionato di serie B e lo scenario più probabile sarebbe stata la ripartenza dalla serie D di una società cessionaria del marchio (senza debiti). Ho quindi, ritenuto ragionevole proseguire anche perché al tavolo vi era sempre Merlyn con cui si era sviluppata una buona comunicativa che ha favorito la presentazione nel mese di maggio, dopo la modifica delle NOIF da parte della FIGC, di un’offerta di risanamento in continuità diretta. Inoltre, l’individuazione con la Società dell’Accordo di Ristrutturazione a efficacia estesa come soluzione della crisi aveva riavvicinato altri importanti investitori (tra cui Raddrizani-Manfredi).

BILANCIAMENTO«In generale, l’esperto deve essere “multitasking” e sapersi adattare alle situazioni. La diplomazia a mio avviso è molto importante, come pure, in talune circostanze la determinazione, anche perché, diversamente da un curatore o un commissario giudiziale (che possono in ogni momento interloquire con il giudice delegato della procedura) l’esperto è un “uomo solo”. Nel caso in esame, io ho deciso di nominare immediatamente come miei coadiutori uno studio di commercialisti specializzati in crisi d’impresa in modo da poter rapidamente valutare la coerenza del piano di risanamento e interloquire al meglio con la società e i suoi advisor. In ogni caso, l’esperto deve sempre esercitare le sue funzioni per agevolare (o sbloccare) le trattative e, a mio avviso, evitare eccessivi presenzialismi o iperattività (specialmente nel caso, come quello in questione, in cui le principali parti interessate sono assistite da primari advisor legali e finanziari)».

REGOLAZIONE DELLA CRISI – «La composizione negoziata della Sampdoria dovrebbe costituire un esempio da seguire anche per altre società di calcio che si trovano in una situazione di eccessivo indebitamento ma con concrete prospettive di risanamento. L’accorgimento sarà sempre quello di agire in anticipo (il risanamento è solitamente più agevole se affrontato all’inizio della crisi o, meglio ancora, a fronte di un semplice squilibrio economico-finanziario). L’utilizzo della composizione, da intendersi anche quale percorso che precede l’adozione di strumenti di regolazione della crisi (quali l’accordo di ristrutturazione come nel caso della Sampdoria), dovrà in ogni caso essere coerente con i limiti imposti alle modalità di risanamento dalla normativa di settore che ha peculiarità ed esigenze ben precise».

COMPOSIZIONE NEL CALCIO «La composizione ha un’applicazione potenzialmente vastissima: tutte le imprese in stato di crisi (o, meglio ancora, di semplice squilibrio economico-finanziario), a prescindere dai requisiti dimensionali, possono in linea di principio ricorrervi. L’accesso alla composizione ha diversi vantaggi, tra cui la possibilità di ottenere immediatamente le misure protettive dalle azioni dei creditori, l’esenzione da revocatoria dei pagamenti comunicati all’esperto, una durata contenuta, la riservatezza e l’intervento di un professionista esperto che agevola le trattative per addivenire al risanamento. È prevedibile, pertanto, che le imprese vi ricorrano sempre più spesso, anche se è necessario che le stesse si preparino al meglio, predisponendo per tempo la documentazione richiesta e un piano di risanamento preliminare ed è opportuno che, come ha fatto la Sampdoria, si dotino per tempo di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile che favorisce l’emersione tempestiva della crisi e si avvalgano di consulenti legali e finanziari specializzati nell’ambito della Crisi d’impresa. Ma, soprattutto, la composizione avrà successo se sarà compresa appieno la necessità di approcciarsi alle trattative con correttezza, trasparenza e buona fede (obblighi previsti da sempre nel nostro ordinamento, la cui importanza però talvolta è sottostimata)».

TEAM«Alcune delle persone incontrate durante la composizione hanno dimostrato un attaccamento alla società e una dedizione al suo risanamento decisamente fuori dal comune. Con loro è stato molto facile intendersi e lavorare proficuamente. Gli stessi giudici del Tribunale di Genova con cui mi sono relazionato di volta in volta nel corso della composizione si sono dimostrati disponibili, preparati ed efficienti».

SODDISFAZIONE«La soddisfazione professionale di una composizione difficile conclusa nel migliore dei modi, unitamente alla consapevolezza di avere contribuito a preservare una società che ha un valore non solo economico ma soprattutto affettivo per tantissime persone».

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