Falcone: «Posso tornare alla Sampdoria, ma qui a Lecce...»
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Falcone: «Posso tornare alla Sampdoria, ma qui a Lecce…»

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Wladimiro Falcone, portiere del Lecce in prestito dalla Sampdoria, ha fatto un bilancio della sua carriera: le parole a Przeglad Sportowy

Wladimiro Falcone, portiere del Lecce in prestito dalla Sampdoria, ha fatto un bilancio della sua carriera: le parole a Przeglad Sportowy.

SAMPDORIA«Sono molto contento di essere andato al Lecce in prestito dalla Sampdoria. Ho rifiutato offerte allettanti di ottimi club perché volevo giocare in un posto che vive di calcio come il Lecce. Mi sento benissimo qui. Sono ancora legato alla Sampdoria, il mio contratto con loro scadrà il prossimo anno, posso tornarci ma vorrei anche restare qui».

PERCORSO – «Ognuno di noi ha un cammino da percorrere. La gente mi diceva sempre quando ero nel settore giovanile della Sampdoria che le capacità non mi mancavano, ma che dovevo migliorare mentalmente. Quando avevo 19 anni e vedevo che alcuni dei miei amici giocavano già regolarmente, mi chiedevo perché fossero in grado di farlo mentre io scendevo in campo raramente. Per fortuna nel 2018, quando sono passato alla Lucchese in C ho conosciuto Enzo Biato, allenatore dei portieri del club. Grazie a lui, dal punto di vista psicologico, ho fatto un salto di qualità. Non ho smesso da quella stagione e in quattro anni sono arrivato in Serie A. Sono contento che sia andata così».

INIZI – «Nelle categorie inferiori ho capito cosa significa il calcio vero e professionistico. Nelle giovanili il calciatore pensa molto a sé stesso. In Serie C ti rendi davvero conto di far parte della squadra. I tuoi amici sono giocatori più grandi di te, il calcio è il loro lavoro, quindi ti rendi conto di quale sia la tua responsabilità. Guardando quello che ho vissuto posso dire di essere contento di quello che ho perché ci ho lavorato molto».

TRADIZIONE –  «Sono convinto che la nostra “scuola” di portieri sia la migliore. Per diversi anni dopo l’era Gianluigi Buffoni non abbiamo avuto molti giocatori di talento in questo ruolo, ma dopo la progressione di Gianluigi Donnarumma qualcosa è cambiato. Ora possiamo vantare portieri come Alex Meret, Guglielmo Vicario, Ivan Provedel».

DI GREGORIO – «Posso indicare un portiere che mi ha sorpreso. Direi Michele Di Gregorio di Monza. È all’esordio in Serie A, ma sta andando alla grande. Quando vede che non sarà in grado di parare un tiro a causa della sua altezza, parte con forza per saltare in alto e colpire la palla. È chiaro che non vuole prendere gol a nessun costo».

MODELLO – «Adoro Thibaut Courtois, il suo modo di proteggere la porta. Il mio segreto? Compostezza. Sono consapevole delle mie capacità. So cosa fare durante la partita».

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