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Inchiesta Prisma, indagini sulla Sampdoria: nel mirino tre operazioni
Notificati alla Procura di Genova gli atti dell’inchiesta Prisma: nel mirino tre operazioni tra Sampdoria e Juventus
Non c’è pace per la Sampdoria. L’inchiesta Prisma, come era stato annunciato nelle scorse settimane, è passata a indagare le squadre che con la Juventus hanno effettuato operazioni di mercato “sospette”. La Procura di Torino ha trasmesso gli atti a quella di Genova e ora toccherà al procuratore aggiunto Francesco Pinto, che segue i reati economici, verificare se sia stata violata la legge.
Sono tre le operazioni contestate alla Sampdoria: il trasferimento di Emil Audero, di Erasmo Mulé e di Daouda Peeters. La Procura di Genova dovranno valutare se, come la Juventus, la Sampdoria ha alterato i bilanci non inserendo i crediti derivanti dalle operazioni o scrivendo cifre diverse rispetto a quelle indicate nelle lettere scambiate con il club bianconero. Nel bilancio del 2019 le operazioni a oggetto risultano così riportate: Audero, prestito con diritto di opzione e contro-opzione modificato successivamente in obbligo di riscatto, per 519.000 euro e come acquisizione pari a 20 milioni di euro. Peeters, cessione a titolo definitivo per 4 milioni di euro. Mulé acquisizione dal Trapani per 450.000 euro e cessione alla Juventus per 3.5 milioni di euro.
Secondo la Procura di Torino, questi accordi sarebbero stati presi con lettere private, firmate dalla Juventus ma anche dalla Sampdoria. Cosa che il club blucerchiato nega. Da queste lettere sorgerebbe un debito che la Juventus avrebbe contratto con la Sampdoria, di cui però a bilancio non risulta traccia. Sotto la lente di ingrandimento i bilanci blucerchiati per verificare se sono state messe in atto, da parte di Massimo Ferrero e della dirigenza che allora era al vertice del club, operazioni illecite.