Stankovic: «Difficile giocare con l'acqua alla gola. Chi non se la sente, lo dica»
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Stankovic: «Difficile giocare con l’acqua alla gola. Chi non se la sente, lo dica»

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Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A perso contro il Bologna: le dichiarazioni

Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A perso contro il Bologna. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di DAZN.

SCONFITTA – «Come si fa a dare una risposta a tutto questo… L’Inter ci ha portato via tante energie. Ho visto che non eravamo brillanti fin dall’inizio. Non è successo però nulla di eclatante. Siamo andati sotto per la bravura di Soriano. Le forze fresche hanno cambiato la partita. E poi gli episodi che non ci vanno a favore. Al novantesimo lasci i punti invece di prenderli tutti. Si possono sbagliare i rigori, è dura da accettare. Sapevamo anche noi che questa era la partita importante, molto più importante di qualsiasi altra perché poteva indirizzare il cammino. Ma è altrettanto difficile, ogni santa domenica, giocare con l’acqua alla gola, con la pressione. Io cerco di proteggere i ragazzi dalla pressione, ma la sentono. Non sono tranquilli, non sono lucidi, negli stop e nei passaggi. Noi ce la stiamo mettendo tutti. Ma l’ennesimo novantesimo minuto ci ha tradito».

RIGORI – «Non mi piace guardare i rigori, mi sono girato all’ultimo secondo e l’ho visto parato. Non li sbaglia solo chi non li tira. Era il momento giusto per andare in vantaggio. Era il momento di vincerla. Nel calcio non si sa mai, magari avremo perso lo stesso. Non lo accetto, ma il momento è questo».

ERRORE SABIRI – «Se doveva tirarlo Gabbiadini il secondo rigore? Quando qualcuno non gioca è sempre migliore in campo, stessa cosa per il rigore. I ragazzi sono in campo e decidono loro, sicuramente Manolo lo avrebbe calciato se se la fosse sentita. Magari aveva i crampi, non entro in queste decisioni».

SUPERFICIALITA’ – «La superficialità a questi livelli non è permessa, sono i dettagli a decidere le partite. Non voglio analizzarla a mente calda. Ma se tu hai un mancino che tira bene, lo mandi sul piede debole? Sono cose piccole che fanno la differenza. Son episodi: sul calcio d’angolo e sulle respinte devi andare a pressare. Qualche decisione presa meglio, magari avrebbe prodotto qualcosa di meglio».

FUTURO – «Noi siamo obbligati a difendere la Sampdoria fino alla fine. Chi non se la sente, me lo dica. Non ho paura che questo accada, ma lo apprezzerei se me lo dicesse. Se accadesse li trascineremo con noi».

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