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Crisi Sampdoria, Il Secolo XIX: «Mancano solo i punti di penalizzazione»
È crisi in casa Sampdoria, il Secolo XIX sottolinea l’assurdità del momento che stanno attraversando i blucerchiati
Se fosse un film, sarebbe un horror. La Sampdoria si trova penultima in classifica, pesantemente penalizzata dai torti arbitrali, senza un proprietà economicamente salda alle spalle. Crisi societaria e crisi di risultati, questo lo scenario. Il Secolo XIX ha tratteggiato i contorni di questa situazione surreale.
SITUAZIONE – «Alla stagione della Sampdoria cosa manca? Forse giusto i punti di penalizzazione che, non per portare iella, potrebbero arrivare dall’inchiesta plusvalenze. Perché, per il resto, si è visto di tutto. Un ex presidente (Ferrero) finito in carcere. Uno attuale (Lanna) che ammette candidamente che la capacità di resistenza, con le casse vuote, è vicina al limite. Due direttori sportivi (Osti e Faggiano) esautorati e un terzo (Baldini) che non ha un euro per portare a termine una qualsiasi operazione di mercato. E poi sceicchi chiamati in causa come potenziali acquirenti e mai manifestatisi, commercialisti travestiti da trustee, presunti finanzieri che si dicono pronti a rilevare il club ma alle loro condizioni».
INGOMBRO – «La Sampdoria attuale, senza guida sicura e senza soldi, viene vissuta come una presenza ingombrante dalla Serie A che tenta a fatica, anche e soprattutto attraverso finanziamenti esteri, di rifarsi il trucco per conquistare l’appeal perso negli ultimi anni a vantaggio di altri campionati più spettacolari e competivivi».
NORME – «Ma poi c’è un altro aspetto, più individuale e riconducibile alle debolezze umane. Un arbitro, di fronte a un episodio controverso, è facile che scelga di favorire una squadra con una società forte e strutturata alle spalle, con un potere economico e politico significativo piuttosto che un club in estrema difficoltà, quantunque blasonato e con una tifoseria indomita e commovente al seguito. Tuttavia il gioco del calcio risponde a norme, e il diritto di tutti i club che vi partecipano è la sua applicazione; così come il dovere di chi lo amministra è garantirla. Fino a quando la Sampdoria sarà una società di serie A dovrà essere trattata come le altre. E dovrà essere il campo a decidere se sarà salvezza o retrocessione».