Gli Ex
Eder: «Sampdoria? Non riuscirei a dire no. Farò il tifo»
Eder, ex attaccante della Sampdoria, ha fatto il punto sul club blucerchiato e sul proprio futuro nel calcio: le parole
Eder, ex attaccante della Sampdoria, ha fatto il punto sul club blucerchiato e sul proprio futuro nel calcio: le parole a Il Secolo XIX.
SAMPDORIA IN CRISI – «E mi dispiace tanto. La rosa è forte, Quagliarella ha una carriera che parla per lui, Manolo pure, Sabiri lo vediamo al Mondiale e tanti hanno sempre fatto bene in A. Ci sono annate che nascono male, poi devi rincorrere, cambi tecnico e non è facile, vai avanti e aumenta la pressione. La sosta e il ritiro in Turchia aiuteranno ma da gennaio non si può più sbagliare».
STANKOVIC – «Ho conosciuto Stankovic all’Inter, era club manager, viveva nel mio palazzo: alla Stella Rossa ha fatto bene, non so come allena ma so che umanamente ha la carica di Mihajlovic, che ci aiutò a risalire. E poi c’è Sakic, che dà tanta positività, da vice di Sinisa mi aiutò tanto. Farò un gran tifo: dobbiamo salvarci. So che al Ferraris giocherà la Samp Women, farò il tifo pure per loro».
DERBY – «Stankovic come Mihajlovic? Quando hai la loro qualità è normale. Al San Paolo mi ha allenato Rogerio Ceni, portiere che ha segnato più di 150 gol su punizione, un maestro. Anche io ho fatto un po di gol su punizione, ma in modo diverso, di forza su tocco di un compagno, come all’Inter o sotto la barriera come nel derby. Ho giocato il derby a Milano, a San Paolo, quello di Genova è il più bello, atmosfera unica. Ovvio che col Genoa in B ci siano sfottò ma senza stracittadina si perde qualcosa».
FUTURO – «Anche quando ho lasciato la Cina avevo detto al mio agente che l’unico club in cui sarei tornato in Italia era la Samp: c’erano altre possibilità ma non ho voluto. C’era voglia di tornare da parte mia, ma il club ha avuto altre idee e le rispetto. Anche ora non ci sono stati contatti ma se un giorno arrivasse una chiamata della Samp non riuscirei a dire no: ho ancora tanti tifosi che mi scrivono e mi ricordano i miei gol, le emozioni vissute».
