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Stankovic: «Alla Sampdoria per la storia del club. Ogni partita sarà una finale» – VIDEO
Dejan Stankovic si è presentato ai nuovi tifosi della Sampdoria: ecco le dichiarazioni dell’allenatore serbo – VIDEO
Dejan Stankovic si è presentato ai nuovi tifosi della Sampdoria. Ecco le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore serbo ai canali ufficiali della società blucerchiata.
SAMPDORIA – «Non ho guardato ai due punti ottenuti finora ma alla storia di questo club. In Serbia siamo cresciuti con il mito della Sampdoria di Boskov e solo perché si giocò sul neutro di Sofia non feci il raccattapalle nella sfida di Coppa dei Campioni con la mia Stella Rossa. Sakic qui è stato calciatore prima e vice di Mihajlovic poi: all’epoca riuscirono a centrare la salvezza e sono certo che mi darà una grossa mano anche questa volta».
EX SAMP – «Ho sentito il grandissimo Lombardo, è una persona spettacolare. Ho parlato con Viviano, ho visto Palombo. Non ho parlato con Mancini ma col figlio, poi anche con Mihajlovic. Mi auguro che il ritorno di Sakic sia un successo, è la terza volta che torna qui. Nenad è un ragazzo splendido, mi darà una grossa mano».
OBIETTIVO – «Si giocherà tra due giorni ma nei grandi club anche due giorni possono bastare per preparare una partita importante. Sappiamo che ci sarà da soffrire, ma chi non sa soffrire non sa vincere. Da ora in avanti ogni gara andrà affrontata come una finale e, come diceva il mio ex allenatore e amico José Mourinho, le finali non si giocano ma si vincono. Ho visto la squadra, il materiale c’è. Ma dobbiamo cambiare la mentalità e responsabilizzarci perché abbiamo il dovere di difendere l’orgoglio della Sampdoria. Senza giudicare nessuno, ho visto l’ultima partita e l’atteggiamento non mi è piaciuto. Non dobbiamo spaventarci, ma essere consapevoli per cosa difendiamo. Io vengo da un paese che ha sofferto e la forza che ci attaccava non ci spaventava».
LAVORO – «Non faccio promesse. Voglio trasmettere tutto l’entusiasmo che ho dentro, quella cattiveria agonistica che ho dentro. Il carattere dell’allenatore può essere lo specchio della squadra. Basta avere responsabilità e i risultati arriveranno».