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Bereszynski: «Sampdoria la mia vita. Futuro? Non si sa mai»
Bereszynski, terzino della Sampdoria, ha fatto il punto sulla sua carriera ai microfoni de Il Secolo XIX
Bartosz Bereszynski, terzino della Sampdoria, ha fatto il punto sulla sua carriera ai microfoni de Il Secolo XIX.
SAMPDORIA DA CAPITANO – «La Sampdoria e Genova fanno parte e faranno parte per sempre della mia vita. Poi sì, ogni anno divento per forza un pò più veterano, il ruolo che ho in squadra e dentro lo spogliatoio. È sempre più importante e portare la fascia, ovviamente quando Quagliarella non sarà in campo, oltre a essere un grande onore significa anche che le stagioni passano. Mai avrei immaginato quando sono arrivato nel gennaio del 2017 che, oltretutto da straniero, sarei diventato vice capitano di una squadra di A».
RIFERIMENTO – «Ci hanno già lasciati in diversi, Yoshida, Ekdal, Thorsbyy so che devo diventare una specie di tutor per i giovani stranieri, come Dasmgaard o Sabiri. Una specie di cuscinetto tra italiani e stranieri, ma penso di poterlo fare. La novità è che il campionato inizia prima, quindi più giornate con il mercato aperto. Da qui a fine agosto ci saranno altre partenze e arrivi. Come sarà la Samp allora, nessuno è in grado di dirlo. Già come è adesso però mi piace».
GIAMPAOLO DIVERSO – «Un pò il modulo. Però la difesa direi poco o niente. Ho lavorato tanto con Giampaolo. Quando dice “pizzica” so cosa significa, a volte mi sveglio a mezzanotte e penso “pizzica”. Il mister ha ritrovato qui diversi calciatori già allenati, oltre me Colley, Ferrari, Murru… sotto un certo punto di vista l’applicazione delle sue idee è più avviata. Nelle precedenti esperienze c’erano nuovi su cui lavorare da zero, anche giovani di prospettiva come Skriniar e Andersen. Che ha fatto crescere».
CRISI SCORSA STAGIONE – «Tanti momenti difficili che secondo me alla fine sono serviti a cementare il gruppo. Adesso il mister ha potuto iniziare a lavorare dal ritiro estivo, settimane fondamentali per costruire un’identità. A gennaio è arrivato a campionato in corso. Secondo me già dalle prime giornate saremo più forti della scorsa stagione».
CEREZO NEL MIRINO – «Lui ne ha 216, io sono a 171. Parliamo di un’icona assoluta della Samp e dei tifosi. Mi fa un certo effetto pensare di potermi avvicinare a lui nella statistica degli stranieri più presenti nella Samp. Mi mancano un anno, un anno e mezzo di partite per raggiungerlo. Quando sono arrivato il mio primo obiettivo erano le 100 presenze e le ho fatte, il secondo le 200 e sono lì… Ho ancora un pò di anni di carriera davanti e vediamo che succede».
CHIUDERE ALLA SAMPDORIA – «Da poco ho rinnovato il contratto fino al 2025 con opzione fino al 2026. Nel calcio non si sa mai. Se arriverò in fondo qui sarò arrivato a 10 anni nella Samp. Il mio obiettivo è migliorarmi e migliorare sempre. Adesso mi concentro sulla prossima stagione».
MIGLIORARSI – «E qui devo migliorare. I primi anni con Giampaolo il terzino era bloccato. Ultimamente un po’ meno. Non voglio finire con un solo gol nella Samp, questo è sicuro».
MONDIALE – «Stop al campionato a novembre, poco dopo con la Polonia debutteremo col Messico. Dovrò farmi trovare al massimo sempre, per Samp e Polonia. Ma si gioca a calcio per questi momenti. Sarà il mio secondo Mondiale e spero che duri a lungo. Ce l’ho in testa già ora, ma non cambia niente nella mia preparazione».
RISTORANTE A GENOVA, FUTURO IN POLONIA – «L’ idea è tornare a vivere in Polonia. Consapevole di lasciare qui gran parte della mia vita, tanti amici e tanti bei ricordi. Ma tornerò spesso. E magari mi comprerò una casa».