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Foti: «Alla Sampdoria ci vuole Giampaolo. Quagliarella? Penso questo»
Foti, vice di Mourinho, ha parlato dell’esperienza a Roma e del suo rapporto con Giampaolo e la Sampdoria: le sue parole
Lillo Foti, vice di José Mourinho, ha parlato dell’esperienza a Roma e del suo rapporto con Marco Giampaolo e la Sampdoria: le sue parole a Il Secolo XIX.
SOPRANNOME – «Lillo? È il soprannome che mi diede Flachi alla Samp, pensando al presidente della Reggina. Francesco è venuto a salutarmi per Fiorentina-Roma, abbiamo un bellissimo rapporto, mi ha aiutato da giovane, gli voglio bene».
MOMENTO PIU’ BELLO – «La festa con migliaia di tifosi in strada e il giro col bus scoperto sono stati incredibili ma il pensiero va a un magazziniere scoppiato in lacrime di felicità a Trigoria 24 ore dopo la finale. La gioia di chi ama e vive per la Roma mi emoziona. Mourinho ha parlato di famiglia: è così, c’era un unione speciale che poi ti fa vincere».
LAVORARE CON MOU – «È stato inatteso, il preparatore atletico Rapetti con cui ho lavorato alla Samp mi parla di questa possibilità e pochi giorni dopo, a Natale, mi contatta Mourinho, una videochiamata lunga un pomeriggio. Da un lato c’era il dispiacere di lasciare Giampaolo, che in 5 anni mi ha insegnato il mestiere, dall’altra la chance di lavorare con uno dei migliori. Non potevo rifiutare e Giampaolo mi ha alleggerito la scelta: “Va dove meriti, sei bravissimo”. Marco è una persona di cuore, di grande valore umano, chi lo conosce bene come me lo sa».
MOURINHO – «Devi viverlo tutti i giorni per capire ma non è un caso se ha vinto tanti trofei non banali in posti in cui non si è abituati a vincere. È inimitabile, al di là delle competenze calcistiche ha un carisma innato, un’energia che crea una chimica unica per cui tutti vanno nella stessa direzione. A Tirana ero teso ma convinto che in qualche modo avremmo vinto, l’identica sensazione provata davanti alla tv prima di Inter-Bayern di Champions nel 2010».
VITTORIE IN PANCHINA – «Per fortuna è andata bene, la responsabilità è tanta ma ho capito presto che con lui devo solo essere me stesso e dare tutto».
PARTITA DA EX – «La mia prima volta da rivale al Ferraris, è stata strana. Vivo a Nervi, Genova e la Samp sono casa mia, ho tanti amici, durante la gara fai il tuo lavoro, ma nel pre e nel post ho vissuto sensazioni mai provate».
GIAMPAOLO – «È preparatissimo, ma soprattutto mi ha fatto capire che in questo mestiere è fondamentale la passione, un tratto che lo unisce a Mourinho. Allenare non è solo campo, è a 360°, ci sono critiche, pressioni. Abbiamo un grande rapporto, in questi mesi ci siamo spesso supportati a distanza. Sono felice che sia tornato alla Samp, ci voleva uno come lui che conosce l’ambiente e ha riaggregato tutte le componenti per venire fuori da una situazione dura, con una salvezza non scontata».
RICORDI – «Da calciatore il primo gol in A: farlo a 17 anni ti resta dentro per sempre. Da collaboratore il primo derby vinto in una fase cruciale che ci ha permesso di aprire un bellissimo ciclo a cui è mancata solo la ciliegina dell’Europa».
RITIRO – «Non è stato facile superarla, ma quando ho smesso è nata mia figlia e questo mi ha dato tanta forza, maturità. Ho preso subito il patentino e ringrazio Invernizzi che mi ha fatto entrare nel settore giovanile Samp. Ora non ci penso più, mi piace quello che faccio: saper accettare quel che ci accade è fondamentale».
ABRAHAM – «Ha fatto 27 gol, i numeri parlano per lui, deve solo aumentare la continuità ma è giovane. Potenziale enorme, completo, ha tutto: con la voglia di migliorarsi ogni giorno avrà una carriera molto importante».
QUAGLIARELLA – «Mi soffermo su Quagliarella, un campione che ha avuto anche meno di quanto meritava. Ci ho giocato insieme nella Samp, ha sempre spostato gli equilibri, ha una passione incredibile, è ancora molto utile al Doria. Ha capito che non può giocare sempre, ma quando tocca a lui fa la differenza. Mou stravede per lui».
VINCERE – «Se vinci ti viene voglia di rivincere, è contagioso, vuoi riprovare momenti così: abbiamo fatto unannata bellissima, lavoreremo per migliorare ancora, col sogno di festeggiare di nuovo qualcosa con i tifosi».
FUTURO SAMPDORIA – «Spero che si definisca la situazione societaria e si riparta da Giampaolo: persona giusta nel posto giusto, riprenderlo è stata una grande scelta. Non avrei dubbi nell’affidarmi a lui per un nuovo percorso».