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Sampdoria, il problema è in attacco: scelte vincolate per Giampaolo
Dopo il criticato 4-3-1-2 non va bene nemmeno il 4-5-1 per i tifosi social. Il problema non è il modulo, ma le poche alternative in attacco
A Marco Giampaolo, dal suo arrivo alla Sampdoria, non sono state risparmiate aspre critiche. Le maggiori sono state indirizzate verso il suo essere talebano e proporre sempre il 4-3-1-2. Una volta cambiato il modulo, in occasione della gara contro l’Hellas Verona, ed essere passato al 4-5-1 la critica è rimasta lo stesso perché, secondo i tifosi social, non si può giocare con un’unica punta.
Il problema non è tanto legato al modulo, quanto agli interpreti a disposizione di Giampaolo. Partendo dal presupposto che il 4-4-2 sarebbe il modulo richiesto a gran voce, questo non si può proporre perché – seguendo sempre il ragionamento dei tifosi e ricordandoci la critica perpetrata nei confronti di Roberto D’Aversa – Fabio Quagliarella e Francesco Caputo non possono giocare insieme perché si pestano i piedi. In realtà non è vero, ma comunque resterebbe il problema di non avere poi i cambi.
Come spiegato da Giampaolo, qualsiasi sistema di gioco favorisce o meno i giocatori a disposizione. La soluzione 4-3-1-2 sacrificava Antonio Candreva, che con il passaggio al 4-5-1 non è comunque tornato a regalare le prestazioni di inizio campionato. Con il 4-5-1 si sacrifica un posto in attacco: Caputo resta la prima scelta (perché ha i 90 minuti nella gambe), Quagliarella subentrante e poco spazio per l’acerbo Vladislav Supryaga.