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Sabiri: «Salvo la Sampdoria e resto qui. Giampaolo? Devo ringraziarlo»
Abdelhamid Sabiri, trequartista della Sampdoria, ha fatto il punto sulla lotta salvezza e sul suo impatto con la Serie A: le sue parole
Abdelhamid Sabiri, trequartista della Sampdoria, ha fatto il punto sulla lotta salvezza e sul suo impatto con la Serie A: le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
ORIGINI – «So da dove vengo. E mi ricordo bene che quando arrivai in Germania, all’età di tre anni (era il 1999, n.d.r.) non avevo nulla. Oggi, invece gioco nella Sampdoria».
DIFFERENZE CON LA B – «Nient’affatto, perché c’è grande differenza fra la Serie B di quando ero ad Ascoli e il mio calcio di oggi in A. Persino l’interpretazione del modulo, anche se il 4-3-1-2 è lo stesso, è differente. Qui, poi, tanti mi hanno aiutato, dal mister che ringrazio per la fiducia ai suoi vice Conti e Micarelli. Sono felice. È il punto più alto della mia carriera, mi fa piacere poter aiutare la squadra».
FARE LA DIFFERENZA IN A – «Lo spero. Ho giocato anche in Bundesliga e in Premier, ma questo è un altro calcio. Sono cresciuto, negli ultimi anni, sia sul piano fisico, sia tecnico, ma capisco di essere in una fase decisiva della mia carriera. L’esperienza di Ascoli mi è stata utile. Non avevo mai giocato in una squadra così forte prima d’ora, diciamo che è come se fossi arrivato all’Università. Non voglio un giudizio solo su quei trenta minuti, aspettiamo altre prove. Qui sto crescendo, Colley ed Ekdal mi aiutano molto, la Sampdoria è il grande jolly da giocarmi per il futuro».
MODELLI – «Zidane. Trequartista come me, pure lui legato sia all’Africa sia all’Europa. Ho giocato nell’Under 21 della Germania, però per il futuro sogno di giocare con il Marocco».
PUNIZIONI – «Otto anni fa ho visto un video di Cristiano Ronaldo che calciava in quel modo, e poi un altro di Juninho. Mi sono detto: devo imparare anch’io a calciare così. Lavoro tanto sui piazzati a fine allenamento. Cerco una traiettoria quasi magica, per il portiere è difficile intervenire».
SALVEZZA – «Credo di sì. Nulla ho da perdere e questa è la mia forza. Capisco la mia fortuna, giocare contro la Juventus o il Venezia per me è la stessa cosa. Ma ribadisco: questa Samp è forte, può tranquillamente salvarsi. Non c’entra nulla con questa classifica».
VENEZIA – «Andiamo là per fare tre punti. Va bene anche vincere con un’autorete. Ma il Venezia è tosto, l’anno scorso l’ho affrontato due volte con l’Ascoli».
MAGLIA UNDICI – «È quella più vicina al dieci, il mio ruolo di trequartista. Ma era già occupato. Io, comunque, ho fatto anche la punta, la mezzala e l’attaccante esterno nel 4- 3-3».
OFFERTA DAL GENOA – «Sì, c’era stata questa opportunità, ma alla fine ho scelto la Sampdoria».