Hanno Detto
Bereszynski: «La Sampdoria è forte. Possiamo battere la Juventus»
La Sampdoria vista attraverso gli occhi di Bartosz Bereszynski: le parole del terzino polacco sul momento dei blucerchiati
La Sampdoria vista attraverso gli occhi di Bartosz Bereszynski: le parole del terzino polacco sul momento dei blucerchiati a Il Secolo XIX.
CONFRONTO – «Ci siamo parlati, ci siamo detti tutto quel che dovevamo. La Sampdoria è molto più forte di così, ma è l’ora di dimostrarlo sul campo».
CONDIZIONI – «A Milano ho preso un colpo alla spalla: ho un piccolo buco lì, ci vuole un po per recuperare al 100% ma non ho più fastidi in campo, sto bene».
FUTURO – «Sono qui da più di 5 anni e posso arrivare a 10, un onore. Da ragazzo non avrei mai pensato di stare così a lungo in club così storico, in uno dei tornei più duri d’Europa. Sono arrivato con la fidanzata, ora abbiamo due figli: Genova e la Samp saranno sempre nel mio cuore. Ora aprirò anche un ristorante a Recco con Linetty e poi voglio aprirne uno di cucina italiana in Polonia, e ovviamente si farà il pesto. Certo, mi piacerebbe se qualcuno tra 15-20 anni ricordasse di Bereszynski, un terzino polacco della Samp che era molto forte. Ma per farcela conosco una sola strada: dare il 100% ogni giorno. In questi anni ho vissuto momenti bellissimi, altri più duri, come questo. Ma come in passato ne usciremo».
CAPITANO – «Qui ho capito che si può migliorare pure stando nello stesso club. Voglio arrivare a un livello più alto con la Samp, gli stimoli sono tanti, come il rinnovo o la fascia che per me è una cosa nuova. Non urlo o parlo tanto, meglio dimostrare sul campo, ma se c’è da dire una cosa la dico. Aiuto i giovani, come Supryaga. Ma anche tra chi è qui da meno ci sono ragazzi esperti come Candreva, Caputo, Rincon, Giovinco: c’è personalità nello spogliatoio».
PARTITE VINTE – «Con Sassuolo ed Empoli abbiamo fatto bene, non è facile battere 4-0 il Sassuolo, vuol dire che siamo forti e possiamo giocare così. Nelle ultime due gare è stato soprattutto un problema mentale, se prendi gol subito cambia la partita. Ci siamo parlati, ci siamo detti tutto: sappiamo che il momento è duro. Ora dobbiamo solo dimostrare di essere una squadra unita, lottare tutti e 16, aiutarci dal 1 al 90, verso la stessa direzione. Siamo la Sampdoria, conosciamo la nostra storia, siamo molto più forti di così, per me dovremmo stare sempre nella zona sinistra. Ma ora siamo lì, e dopo le parole dobbiamo fare i fatti».
JUVENTUS – «Come con Sassuolo ed Empoli dovremo partire forte dai primi minuti, far capire subito la nostra forza, spinti dai tifosi che sono con noi. Se inizi come a Bergamo e Udine perdi fiducia, il morale va già. Ma restano tante gare e sono sicuro, ne vinceremo molte. Arriva la sfida più bella dopo il derby: la Juve. Fare punti con loro è uno stimolo enorme. Deve essere il nostro nuovo inizio ma subito, perché non c’è più tempo. In questi anni abbiamo battuto quasi tutte le grandi a Marassi. Con la Juve è successo due volte, vuol dire che possiamo farcela. Loro sono molto forti, per me puntano allo scudetto, ma noi abbiamo il nostro obiettivo e daremo tutto».
GIAMPAOLO – «I suoi concetti restano simili, qualche idea è diversa ma anche io sono cambiato come giocatore. Con lui ho imparato tanto del calcio italiano, il suo ritorno mi fa piacere, è una bella storia per fare altre tante belle cose insieme alla Samp».
MONDIALI – «Capisco che i giocatori russi non centrano ma era la scelta giusta. Rischiavamo di perdere il Mondiale ma eravamo pronti a rischiare. Siamo stati i primi a schierarci. Poi Uefa e Fifa li hanno esclusi e noi faremo la finale playoff».
SUPRYAGA – «Credo che dopo l’allenamento passi il 95% del tempo sul cellulare in cerca di informazioni sulla sua famiglia ed è normale che la sua testa sia lì. Con la lingua non è facile, so un po di russo, ci aiutiamo con Google Translate, gli stiamo vicino. E per fortuna c’è la lingua del campo, uguale per tutti».
GUERRA – «Mi provoca emozioni forti, conosco tante persone in Ucraina, anche un nostro compagno di nazionale era a Kiev ma per fortuna è riuscito a scappare. Pure io non ho dormito 2-3 giorni, in Polonia questa guerra ci tocca molto, abbiamo già accolto 1 milione di ucraini. Siamo un popolo che nelle difficoltà si unisce di più, proprio come dobbiamo fare alla Samp. Ma sono preoccupato: non è pensabile una guerra del genere nel 2022».