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Accardi: «La Sampdoria è una seconda casa. Salvezza? Penso questo»
Pietro Accardi, ex difensore della Sampdoria, ha fatto il punto sull’Empoli e sulla squadra blucerchiata: le sue parole
Pietro Accardi, ex difensore della Sampdoria, ha fatto il punto sull’Empoli e sulla squadra blucerchiata: le sue parole a Il Secolo XIX.
EMOZIONE – «Quando si parla di Sampdoria mi brillano gli occhi».
MISSIONE – «Puntiamo sui giovani, da noi hanno libertà di sbagliare. Ok gli algoritmi, ma i talenti li scelgo con le emozioni. Qui possiamo consentirglielo: se un 2002 fa un errore non succede nulla e vale per tutti. Supportiamo chi sbaglia sapendo che le doti verranno fuori».
RICORDI – «Emozione unica, la Samp. È una seconda casa. Ho tanti amici a Genova, quando posso ci torno con la famiglia. I ricordi sono tanti, bellissimi. Il top? Quel mio primo gol al Catania ma anche la finale di Coppa Italia, il quarto posto, il derby vinto».
EMPOLI – «Tantissimo. Da dirigente nasco e cresco qui, vivo quest’anno come una consacrazione: già essere in A per una piccola realtò come noi è un sogno che si realizza grazie agli sforzi di tutti, a partire dal presidente. Ho due figli nati a Empoli, sento grande appartenenza».
PAROLE LANNA – «Ci fa molto piacere. Noi non inventiamo nulla, non ci sono scienziati, ma persone competenti, grandi lavoratori. La nostra filosofia è lavorare tanto, credere nelle proprie idee, difenderle e portarle avanti. La mentalità del club mira a scovare talenti, a investire sui giovani, a prescindere dalla categoria. Siamo consapevoli del rischio, aiutati da un ambiente che te lo permette».
SERIE A – «Per noi stare in A è già tanto, non dobbiamo dimenticarlo. Ci sono molte realtà con potenzialità economiche superiori ma se ci siamo è perché abbiamo creato una struttura importante tra calciatori, dirigenti, staff tecnico e sanitario. I meriti vanno condivisi. Però ci tengo a dire che l’obiettivo non è ancora raggiunto: quel che conta non è quanto fatto ma quel che faremo».
MERCATO – «L’istinto prevale. Non sono contrario agli algoritmi, guardo i dati, ma il giocatore lo devo veder giocare, lo devo sentire, immaginare, mi devo emozionare. Li scelgo così».
ANDREAZZOLI – «Contano le idee e lui in questo è più giovane di tanti giovani. Inoltre è brillante, sportivo, cerca sempre di creare cose nuovo: è un allenatore top».
GIAMPAOLO – «Quando c’era Giampaolo a Empoli ero il vice di Carli, ero spesso con Marco e si creò un rapporto straordinario. Arrivammo decimi, ho solo ricordi belli. Lo stimo tanto come persona e allenatore: preparato, intelligente, sempre pronto a mettersi in discussione. E anche lui permette ai giovani di sbagliare: ricordate i primi errori di Skriniar? Marco gli diede fiducia ed ebbe ragione».
CAPUTO – «Anche con lui emozioni forti, che restano dentro tutta la vita. Con Ciccio sono stati due anni stupendi: abbiamo vinto un torneo di B e sfiorato la salvezza in A, lanno dei 38 punti, alla pari col Genoa».
PARTITA – «Difficilissima. Al di là delle difficoltà avute la Sampdoria ha un ottimo allenatore e giocatori che possono metterti in difficoltà. Uno lo conosco bene, con Quagliarella ho giocato alla Samp. I 4 gol al Sassuolo dimostrano il valore dei blucerchiati. Posta in palio importante per entrambe le squadre: sarà una gran bella gara».
SAMPDORIA SALVEZZA – «Secondo me sì, assolutamente».