Sampdoria, D'Aversa: «Con il Venezia come nel derby. Niente alibi»
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D’Aversa: «Contro il Venezia come nel derby. Infortunati? Niente alibi» – VIDEO

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Conferenza stampa D’Aversa: le parole del tecnico della Sampdoria alla vigilia del match contro il Venezia – VIDEO

(Francesca Faralli, inviata a Bogliasco) – Roberto D’Aversa presenta in conferenza stampa la gara tra Sampdoria e Venezia, in programma domenica tra le mura del Ferraris. L’obiettivo dei blucerchiati è dare corso all’ottima vittoria nel Derby della Lanterna contro il Genoa per scalare la classifica e mettersi a riparo dalla zona retrocessione. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore blucerchiato.

DETERMINAZIONE – «Partita importante e delicata. Affrontiamo una squadra che gioca in maniera aperta. Sono molto organizzati. Voglio massima determinazione e impegno. Vogliamo dare seguito alla prestazione del derby, di Coppa Italia e ai risultati».

VERRE – «Precauzionalmente Verre non si è allenato per dargli un po’ di riposo visto che ha giocato giovedì, per il resto i ragazzi sono tutti disponibili tranne gli infortunati soliti: Torregrossa, Vieira e Damsgaard».

POCO TEMPO – «Farò le valutazione in base a tutto. Si è giocato giovedì e abbiamo avuto poco tempo per recuperare. Il Venezia ha giocato due giorni prima. Qualcosina può cambiare. Il momento in cui la squadra sta bene a livello mentale è importante. Dobbiamo continuare a fare le prestazioni e dare continuità. Manderò in campo quelli più performanti, ma li valuterò domani».

PRIMO TIFOSO – «Mi sento blucerchiato perché tifoseria, società e tutte le componenti hanno dimostrato compattezza. Mi auguro che l’ambiente che si è respirato nel derby, soprattutto a livello di gradinata, si possa avere anche domani perché è veramente importante».

EKDAL – «Ekdal si è allenato regolarmente».

VENEZIA – «Le qualità del Venezia le conosciamo. Hanno dei giocatori importanti di sicura prospettiva. Se gli concedi campo aperto ti può far male. Dobbiamo portargli massimo rispetto. Il nostro obiettivo è dare continuità e prendere altri punti. Dobbiamo cercare di migliorare questo aspetto. Indipendentemente dal valore dell’avversario voglio vedere lo stesso atteggiamento del Derby. Se vai in campo con quella voglia di prevalere, di fare il risultato questo fa la differenza».

FALCONE E RAVAGLIA – «Falcone? È un ruolo particolare il portiere. Si è fatto trovare pronto ed è stato bravo. Ma nel ruolo ci sono delle gerarchie. Però allo stesso tempo il ragazzo si è sempre allenato bene. Non era semplice fare una prestazione del genere. Ma come lui anche tanti altri mi hanno messo in difficoltà. Più giocatori ho che mi mettono in dubbio meglio è. Domani giochiamo, mercoledì siamo a Roma, ci sarà spazio per tutti. Il ruolo del portiere ricordiamoci che è particolare, ci son delle gerarchie stabilite all’inizio dell’anno. Ravaglia? È un ragazzo fondamentale. Lo vedi nella quotidianità negli allenamenti, in come incita la squadra, spesso si sente più la sua voce che la mia. Lui è veramente entusiasta di essere parte della Sampdoria. Spesso ho preferito averlo in panchina rispetto ad altri per il suo ruolo in squadra. Tutti i ragazzi mi stanno mettendo in difficoltà, Ciervo, Askildsen, Dragusin e Ferrari».

GOL CONTRO IL VENEZIA – «Mi era sfuggito questo particolare che segnai con il Venezia con la Sampdoria. Lì vincemmo in casa però. Quell’anno lì arrivai a gennaio e il pubblico ci spingeva. A parte la partita di Pescara, le altre le abbiamo tutte vinte. Io rivoglio quelle sensazioni ed emozioni, sono importanti. Il dottore mi consigliò di far andare la squadra sotto la gradinata perché respirare quella atmosfera».

CIERVO – «È un ragazzo giovane che deve ragionare su cosa può far meglio. Sta a lui dimostrare quanto è pronto per la categoria o se ci vuole ancora più tempo. È un percorso di crescita. Non bisogna dargli troppe responsabilità. Ha fatto una buona gara ma sicuramente può fare meglio».

ASPETTO MENTALE – «Non abbiamo un mental coach. Ma non sarei contrario. Quello che è stato fatto adesso è merito dei ragazzi e del nostro staff. Se la squadra ha fatto dei risultati e deve continuare a farli senza sentirsi appagati perché l’euforia non ti porta ad affrontare le partite con la testa giusta, è perché i ragazzi sono stati bravi a compattarsi anche grazie all’ambiente».

DAMSGAARD – «Damsgaard manca da tantissimo tempo. Mi dispiace per lui. La nostra presenza gliel’abbiamo dimostrata. Non parlo mai degli infortunati per non creargli alibi. Spesso e volentieri problemi li abbiamo avuto perché mancavano dei ragazzi. Ma quelli che vanno in campo possono determinare il risultato».

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