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D’Aversa: «Il derby va vinto. Usciamo insieme dalla burrasca» – VIDEO
Conferenza stampa D’Aversa: le dichiarazioni dell’allenatore blucerchiato alla vigilia di Genoa-Sampdoria
(Francesca Faralli, inviata a Bogliasco) – Il tecnico blucerchiato Roberto D’Aversa ha presentato in conferenza stampa il Derby della Lanterna tra Genoa e Sampdoria, in programma venerdì 10 dicembre e valevole per la diciassettesima giornata di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni.
CONSIDERAZIONI – «Prima di rispondere alle vostre domande voglio fare delle riflessioni. C’è la volontà da parte mia di vedere le cose a colori. Spero che la situazione di Massimo Ferrero, per cui provo stima professionale e umana, si risolva velocemente. La seconda considerazione è per la Sampdoria, che è una società compatta e organizzata e lo sta dimostrando. Sono orgoglioso di esserne l’allenatore. La terza è per i miei ragazzi. Sappiamo quanto è dura la partita, il derby. Ma dobbiamo essere bravi a lasciare tutto fuori. Il derby non va giocato, ma va vinto. Spero che tutti abbiano la determinazione di andare in campo ed essere protagonisti. Abbiamo una grande opportunità di entrare nella storia del club vincendo il derby, dobbiamo farlo. La quarta considerazione è nei confronti dei tifosi: c’è bisogno di unità. Colori. Anche allo stadio. Siamo nella tempesta e ognuno deve remare nella stessa direzione per uscire dalla burrasca tutti assieme. È un momento difficile, ne usciremo e dobbiamo iniziare vincendo il derby».
DERBY – «Il derby non va preparato troppo. La differenza la fa come interpreti la partita. Per portare a casa un risultato pieno non conta l’aspetto tattico. La voglia di vincere il duello, il contrasto. In questo periodo ci sono state tante situazioni particolari, si è parlato più di altro che di campo. Non c’è partita migliore per far parlare di noi, dobbiamo vincere il derby. Noi dobbiamo far parlare il campo».
FISICO – «A livello fisico lo dicono i dati: la squadra sta bene, lo ha dimostrato in ogni partita. Abbiamo sempre finito in crescendo, all’aspetto fisico va abbinato l’aspetto mentale, il resto è una conseguenza».
IL MIO DERBY – «Ebbi l’occasione nel derby che giocai alla Sampdoria di segnare, purtroppo non ci riuscii. Il ricordo più forte era quello dell’ambiente e fu una partita bellissima da giocare. Invidio i miei giocatori, pagherei per giocare io. I miei ragazzi dovranno essere bravi a ragionare sul campo. Mi dispiacque solo di perderlo il mio derby».
INFORTUNATI – «Qualche giocatore non è al massimo, ma tutte le valutazioni le faremo domani per poi scendere in campo e vincere questa gara».
ERRORI LAZIO – «Per ripartire e preparare il derby ho pensato di ragionare sul secondo tempo contro la Lazio. Noi sappiamo quali errori abbiamo commesso, ma dobbiamo andare in campo con autostima e fiducia. Siamo stati capaci di mettere sotto una squadra come la Lazio e bisogna ragionare sul fatto che non bisogna commettere errori e sfruttare qualsiasi occasione a disposizione. In questi giorni ho visto negli occhi dei ragazzi la determinazione degli uomini che vogliono uscire da questa situazione. Gli occhi di ragazzi che sanno l’importanza della partita».
GENOA – «Non mi piace entrare in casa del Genoa, mi piace ragionare sui nostri. Domani non è una partita tattica o di sistema di gioco. È una squadra che con l’arrivo di Sheva ha giocato 5-3-2, noi ragioniamo su noi stessi. Le difficoltà, se le hanno, le vedremo domani sera. Da parte loro c’è sempre la sottolineatura che gli mancano dei calciatori, ma noi non abbiamo mai cercato alibi pur avendo avuto gli stessi problemi. Non lo abbiamo mai fatto. Dobbiamo lavorare per migliorare, per non commettere errori, per migliorare la posizione della classifica. Con il fatto che giocheranno in casa probabilmente partiranno forte. Non ricordo un derby attendista da parte di una o l’altra squadra. Noi siamo consapevoli di come vogliamo scendere in campo per un risultato pieno».
TIFOSI – «La presenza è importante non solo al campo, non solo per la strada, ma anche dentro allo stadio. Per vincere il derby la loro presenza è fondamentale».