Sampdoria, Nicolini: «Firmo per il nono posto. Ranieri? Vi dico la mia»
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Sampdoria, Nicolini: «Firmo per il nono posto. Futuro Ranieri? Vi dico la mia»

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Enrico Nicolini fa una disamina su Claudio Ranieri e Roberto De Zerbi in vista del match Sassuolo Sampdoria: le sue parole

Enrico Nicolini fa una disamina su Claudio Ranieri e Roberto De Zerbi in vista del match tra Sassuolo e Sampdoria. Le sue parole a La Repubblica.

RANIERI DA GIOVANE – «Posato, tranquillo, regala grande serenità. Da giocatore era già “vecchio”, a guida del Catanzaro al momento del mio arrivo, un allenatore in campo, sempre al servizio di tutti, uno stile che lo ha contraddistinto anche come tecnico. Un signore anche nelle dichiarazioni, non ricordo che abbia mai fatto riferimento ai suoi successi, alle esperienze in tanti top club. In campo, però, non faceva sconti, era un “terzinaccio”, tosto, sempre presente».

DE ZERBI DA CALCIATORE – «Casinista, fortemente convinto dei suoi mezzi. Il suo modo di essere calciatore lo ha portato in panchina e non lo ha mai tradito. Una “testa calda”, anche da allenatore, ma ora più razionale. Sa che non dipende tutto da lui. Sono i calciatori ad andare in campo».

DOTI DA SCAMBIARE – «A Claudio la sfrontatezza di Roberto e a Roberto la serenità e la tranquillità di Claudio. Devo comunque sottolineare che De Zerbi sa gestire bene le emozioni da tecnico, è razionale e destinato ad essere un allenatore con la “a” maiuscola».

SUPERLEGA NO – «Ranieri si è schierato contro con il suo stile unico, ma è arrivato in un momento della carriera che può dire qualsiasi cosa. De Zerbi è stato un grande, non é da tutti dire certe cose quando potresti essere il futuro allenatore di Milan, Inter e Juventus. Assume un valore clamoroso soprattutto se consideriamo che non si è rimangiato nulla. È stato il De Zerbi, che ricordo da giocatore, senza paure».

SCONFITTA DI ANDATA – «Una sconfitta molto ingenua, l’ultimo gol del Sassuolo arrivò addirittura in contropiede. Mi auguro solo che i disagi del rientro, perfezionato solo giovedì alle tre di mattina, non lascino effetti. Al Cluj avevamo fatto la Coppa Uefa e il vero problema, più della partita infrasettimanale, erano i viaggi. Nel caso specifico le ore sono davvero poche».

CAMBI – «Bereszynski e Yoshida sono gli unici destinati a riprendersi il posto, perché sono freschi, ma in mezzo, ad esempio, la Sampdoria non ha tante scelte».

KEITA – «Lo considero un grande giocatore, ha qualità ed è un bravissimo ragazzo. Fa vincere le partite, lo ha dimostrato contro il Verona. Potrebbe essere un’ipotesi giusta. Si allena, ci tiene, ma in campo non riesce sempre ad esprimersi. Mi ricorda Muriel, quando era arrivato alla Sampdoria. Ci fossero le condizioni economiche, lo terrei sicuramente e, da quanto so, avrebbe anche piacere a restare. Deve, però, dimostrare questa sua voglia e sfruttare ogni occasione fino al termine del campionato».

NONO POSTO – «Da tifoso blucerchiato firmerei subito per il nono posto».

FUTURO RANIERI E DE ZERBI – «Claudio sta bene, ha un bel rapporto. Rimarrebbe volentieri. Roberto deve cominciare a ragionare da grande, misurarsi con i giocatori più importanti e dimostrare di riuscire comunque a trasmettere le proprie idee».

GARANZIA – «Claudio è una garanzia, centra gli obiettivi in modo sereno e gestisce qualsiasi situazione con grande esperienza. Può non piacere il gioco, ma i numeri gli danno ragione. Oltretutto la Sampdoria conosce già la categoria della prossima stagione e potrebbe cominciare ad impostare il lavoro in anticipo sulla concorrenza, un vantaggio non trascurabile».

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