Sampdoria, benvenuto 2021: cosa ci lascia in eredità il 2020
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Sampdoria, benvenuto 2021: cosa ci lascia in eredità il 2020

Avatar di Emanuele Pagliano Migliardi

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Il 2020 lascia alla Sampdoria (e ai tifosi) diversi insegnamenti. Il primo è che non bisogna dare nulla per scontato

Il primo gennaio 2020 nessuno avrebbe mai potuto immaginare come sarebbero stati i 365 giorni successivi. Per il mondo del calcio era fantascienza pensare che sul campionato di Serie A sarebbe calato il sipario per tre mesi, che i tifosi non avrebbero più riempito gli spalti e che gli Europei sarebbero stati sostituiti da un girone di ritorno a ritmi serrati con partite ogni tre giorni. I tifosi della Sampdoria, il primo gennaio 2020, si auguravano quantomeno di centrare l’obiettivo salvezza. E questo, un anno dopo, non è cambiato e non sembra destinato a cambiare (ma ci sono modalità diverse per centrarlo). Il primo insegnamento che bisogna trarre dal 2020 è che nulla si può dare per scontato e che quando hai un buon allenatore devi fare in modo di tenertelo stretto.

Se l’obiettivo quaranta punti e salvezza tranquilla ce lo porteremo sempre dietro di stagione in stagione, il 2020 dovrebbe aver insegnato alla Sampdoria che dover rincorrere le avversarie per tre quarti di campionato è da evitare. I miracoli, come la salvezza a quattro giornate dalla fine dopo essere stato ultimo per tutta la stagione, accadono una volta sola. Che quando ti mancano i tifosi a spingerti le motivazioni le devi trovare da qualche altra parte. Ma soprattutto che deve esserci una migliore pianificazione e lungimiranza nella gestione dei rinnovi contrattuali, per non finire sotto scacco di agenti e procuratori. Il 2020 ci lascia la consapevolezza che possiamo affidarci a Fabio Quagliarella, ma non possiamo scaricargli addosso tutto il peso dell’attacco. Ci lascia la certezza che i terzini non sono un optional e che la panchina corta, in certi ruoli, è un rischio. Il 2020 ci lascia per ultimo un insegnamento sul mercato: se compri giocatori fermi da mesi, serviranno mesi per rimetterli in condizione. E il rischio che nel frattempo si facciano male, esiste.

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