News
Vidal: «Ferrero non è costretto a cedere la Sampdoria»
Gianluca Vidal, consigliere d’amministrazione della Sampdoria, ha fatto il punto in relazione al concordato per Farvem ed Eleven Finance
Gianluca Vidal, commercialista di fiducia di Massimo Ferrero e consigliere d’amministrazione della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista al Secolo XIX in relazione ai piani di rientro per i concordati di Farvem e Eleven Finance.
STIPENDI – «Nessun caso, noi siamo sempre stati in regola. Abbiamo chiuso accordi con banche nell’ambito Sace. È stato fatto un grande lavoro, in particolare da Gianni Panconi e Alberto Bosco, che ha rafforzato la Sampdoria e consentirà pure di far ripartire i lavori a Bogliasco».
TRUST – «Il trust è una società uninominale della quale sono amministratore unico. Saranno due per un tecnicismo giuridico».
SAMPDORIA – «Tutto alla luce del sole e regolamentato. Nessuna ingerenza né in SportSpettacolo, né in Sampdoria. È solo un soggetto posto a garanzia dei creditori e dell’esecuzione del Piano. Il potere decisionale resta all’amministratore unico di SportsSpettacolo che deciderà che fare in Sampdoria con il CdA»
PIANO DI RIENTRO – «Il piano a oggi è secretato, quando il tribunale lo avrà esaminato ne potrò parlare»
COMPRATORE – «La liquidazione di Eleven Finance era figlia di un fattore tecnico, il Patrimonio Netto in negativo per la crescita nominale di un debito ipotecario andato in default nel rimborso. Ma non si è avviato alla vendita nulla, infatti prima è stata tentata da altri professionisti la ristrutturazione del debito».
OBBLIGO A CEDERE – «È falso dire che Ferrero è obbligato a venderla. Anche no. Sento tante falsità e dietrologie. Una perizia di Deloitte ha dato un valore alla Sampdoria. È un bene esterno al Piano, ne può disporre solo il trust. Non si passa dal giudice. Se qualcuno è interessato a mettere sul piatto un valore minimo almeno uguale alla perizia, si farà avanti, mi contetterà. Se ci sono le condizioni contrattuali, si chiuderà. Ma le dinamiche sono imprevedibili. La finanza si può trovare attraverso un socio di minoranza per la Sampdoria o arrivare da un fondo o da un family office che fornisce la finanza per il Piano da restituire in un “tot” di tempo e non cambia la proprietà. O i Ferrero potrebbero trovare finanza dagli attivi di altre loro società, anche la Sampdoria sì, nessuno glielo vieta. Estremizzo, non mi preda alla lettera, siamo nella teoria del diritto fallimentare».
VALUTAZIONE – «110 milioni è un “equity value” al netto della posizione finanziaria netta».
TEMPISTICHE – «In primis bisogna essere ammessi. Poi, dai 7 ai 10 mesi per arrivare all’omologazione. Da lì il piano prevede un orizzonte temporale di 30 mesi, in linea con i criteri di soddisfazione dei creditori di piani analoghi, senza contare questo momento storico, nel quale il legislatore ha un ripensamento della normativa concausale per agevolare la continuità aziendale e le ristrutturazioni del debito concorsuali».
CESSIONE DEL CREDITO – «Facile. Ci avranno anche provato. Non ho informazioni a riguardo. Fiducia nel piano? L’apporto di finanza esterna è importante. È quindi un Piano molto conveniente per i creditori»