Bazzani: «Bologna imprevedibile, Sampdoria più qualità»
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Bazzani: «Bologna imprevedibile, Sampdoria più qualità»

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Fabio Bazzani, ex attaccante della Sampdoria, presenta la sfida tra i blucerchiati e il Bologna: «Partita che sarà decisa dai duelli»

Fabio Bazzani, ex attaccante della Sampdoria, presenta la sfida tra i blucerchiati e il Bologna ai taccuini del Corriere dello Sport.

ALLENATORE – «La mia idea è sempre stata questa, non a caso ho cominciato dal Mezzolara, in Serie D. Poi è arrivata l’opportunità di lavorare con Serse Cosmi e l’ho presa al volo, pur sapendo che sarebbe stata un’esperienza di crescita a tempo determinato. È stata una palestra importante, mi riferisco alla gestione degli uomini e delle varie situazioni, a come Cosmi preparava le partite. Conosco le dinamiche del calcio, dove non sempre c’è una logica, ma non ho fatto calcoli né sono spaventato, la mia grande passione per il calcio mi aiuterà a superare tempi difficili, che inevitabilmente dovrò rivivere».

STUDIO – «Da quando allenavo il Mezzolara studio Mihajlovic, Pioli, De Zerbi. Mi piacciono i loro principi di gioco, la verticalità che danno alle loro squadra. Poi non c’è mai un allenatore uguale a un altro, ma è vero che Bologna, Milan e Sassuolo hanno la stessa identità consolidata e non di spessore tecnico, che chiaramente è diverso tra queste squadre».

IDEE – «Il calcio è cambiato, e in Serie A devi giocare per fare un gol in più tanto se ti chiudi nella tua area un gol primo o poi lo prendi. E una volta che hai la mentalità giusta poi con le squadre alla tua portata vinci la partita».

MIHAJLOVIC – «Sarei stato felice di avere come allenatore Sinisa, per me è da sempre un punto di riferimento anche per come comunica. Prima noi calciatori pensavamo a giocare e basta, ora un calciatore guarda anche come l’allenatore comunica sia con la squadra che con lo staff. In questo senso il calciatore è cresciuto. A me piacciono gli allenatore e le persone che trasmettono, magari anche con qualche eccesso, rispetto a quelli che predicano».

RANIERI – «Per certe dinamiche è l’opposto di Sinisa, ma per altre è la copia. A esempio, la personalità è la stessa. Poi è chiaro che la fase difensiva di Ranieri è meno spregiudicata di quella di Mihajlovic. Ranieri cerca sempre di mantenere la compattezza di non darti la profondità e di coprire bene gli spazi, Miha chiede l’aggressività alta, la pressione continua, anche la ricerca dell’uno contro uno».

SAMPDORIA BOLOGNA – «Credo che la decideranno i duelli, i colpi e le eventuali leggerezze dei calciatori, perché al di là di tutto in campo vanno loro Poi va sottolineato come il 4-4-1-1 di Ranieri sia speculare al 4-2-3-1 di Sinisa, nonostante che tra Sampdoria e Bologna ci sia una differenza marcata in fase di attacco».

ATTACCO – «È più imprevedibile. Davanti Soriano, Palacio e Barrow danno pochi punti di riferimento. Di contro la Sampdoria vive soprattutto sulla qualità individuale dei propri calciatori, sula grandezza di Quagliarella e sulle giocate di Gaston Ramirez e Candreva. Ho una convinzione: come squadre si equivalgono, alla fine le troveremo a braccetto in classifica».

QUAGLIARELLA E PALACIO – «Sono due campioni intramontabili, eterni. Soprattutto per un motivo: amano il calcio, che per entrambi è una grandissima passione, poi vivono e si nutrono del presente e non del loro vissuto, nonostante che sia eccezionale. Insieme sarebbero stati da Juventus, Inter e Milan, con questi due fuoriclasse davanti, sì, qualsiasi allenatore ha vinto lo scudetto per dieci anni di fila»

QUAGLIARELLA – «È il gol, ce l’ha addosso, ha qualità straordinarie, vede e sente sempre la porta, ve lo dice uno che ha giocato con lui».

PALACIO – «È il compagno che vorresti sempre avere al tuo fianco, ha tempi di gioco eccezionali, è un fenomeno per come di dà il pallone, in questa giocata è ancora il più forte di tutti».

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