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Spadafora: «Chiusura attività sportive? Non potevamo fare altro»
Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha commentato la chiusura delle attività sportiva a fronte dell’emergenza Coronavirus
Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha commentato la chiusura delle attività sportiva a fronte dell’emergenza Coronavirus.
«I dati del ministero della Salute che riguardano i contagi dal 12 al 18 ottobre parlavano di 52.960 casi, mentre tra il 19 e il 25 ottobre erano 100mila casi. Un quadro in continua evoluzione che abbiamo avuto il dovere di tenere presente per prendere decisioni molto drastiche. Un incremento del 50% dei contagi in soli 7 giorni non credo sia assolutamente da considerare alla base di un atto schizofrenico, nemmeno una novità avente validazione emotiva ma scientifica. In quel momento i Nas, che avevano fatto dei controlli, non ritenevano ci fossero particolari focolai, come non c’erano nei teatri o in altri luogo, ma probabilmente mancava un sistema di protezione e sicurezza, anche forse per la mancanza del rispetto delle regole in generale da parte di alcuni cittadini. Le chiusure le abbiamo fatte a malincuore, ma il dato scientifico di un incremento del 50% in soli sette giorni non poteva consentirci di fare altro».