La domenica con Lei - "Il soffio caldo della Maccaja" - Samp News 24
Connettiti con noi

2013

La domenica con Lei – “Il soffio caldo della Maccaja”

Pubblicato

su

Onestamente parlare di calcio in questo momento per la città di Genova o per chi la ama, come me, e non ci vive è inutile e fuori luogo. Ascoltando la bellissima Notti di Genova di Cristiano De Andrè non ho potuto non rimanere colpito dal verso: “Genova apriva le sue labbra scure al soffio caldo della Maccaja”. Questo vento di scirocco, tipicamente genovese, è, metaforicamente parlando, pregno di malinconia e cupo silenzio. La partita di ieri si è giocata proprio in questo clima. Il calcio non era importante e ci si sentiva in imbarazzo anche solo battendo le mani per una salvezza raggiunta con merito e giusta sofferenza da parte dei ragazzi di Delio Rossi.

In questa analisi non mi soffermerò in polemiche sul mancato rinvio della gara, scelta sbagliata da parte della Lega Calcio, ne mi dilungherò in riflessioni poetiche e sentimentali sulla faccenda. Scadrei inevitabilmente nel banale e i morti di questa tragedia non lo meritano. Non lo meritano affatto. Parlerò, come ho sempre fatto, della Samp e della partita anche se, spero capirete, lo farò con estrema sintesi e semplicità. Il Doria, contro un pacato Catania, ha ben giocato e avrebbe meritato la vittoria. Gli episodi non hanno favorito ancora una volta i blucerchiati; basti pensare al gol di Spolli, con errore di Da Costa (identico a quello di Romero contro il Palermo sul gol di Von Bergen) e fuorigioco non visto, e al clamoroso palo di Sansone a portiere battuto. Ieri qualche buono spunto si è visto, nonostante un Poli in serata no e una squadra complessivamente molto stanca. Bene ancora una volta sia Renan che Castellini, che si sono fatti trovare pronti e hanno dato quello che potevano per raggiungere l’obbiettivo. Discreto Maxi Lopez che coi ritmi blandissimi del primo tempo e del finale di gara ha giocato di sponda e di fisico, consentendo a Eder e a Sansone di puntare frontalmente l’area degli ospiti. Male, malissimo ancora una volta Estigarribia che non sembra davvero in grado di fare anche le cose più semplici. Quello che è importante è che la Sampdoria ora sia matematicamente salva. Il tempo per valutare i giocatori e il futuro ci sarà. Non oggi però.

Oggi è bene stare al proprio posto con sobrietà e compostezza. Felici per il risultato ottenuto perché meritato e, soprattutto, guadagnato sul campo, ma consapevoli, allo stesso tempo, che “il soffio caldo della Maccaja” ci intorpidisce e ci sospende in uno stato di doloroso rispetto. Sul nostro volto un piccolo e velato sorriso, nei nostri cuori una sola certezza: cara Genova, saprai rialzarti. Come sempre.

SEGNO PIÙ
Le prove di Renan e Castellini: bravissimi a farsi trovare pronti sia nelle gambe che nella testa.

SEGNO MENO
Le prestazioni di Poli ed Estigarribia. Se nel primo caso si tratta di un episodio, nell’altro si sta verificando una preoccupante continuità.

DA RIVEDERE
Le situazioni da calcio da fermo. Fuorigioco a parte in occasione del gol, ultimamente la difesa va spesso in affanno in queste fasi della partita.

Copyright 2024 © riproduzione riservata Samp News 24 - Registro Stampa Tribunale di Torino n. 44 del 07/09/2021 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - PI 11028660014 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a U.C. Sampdoria S.p.A. Il marchio Sampdoria è di esclusiva proprietà di U.C. Sampdoria S.p.A.