2013
Romero, ascolta Battara: «Deve migliorare in concentrazione»
Sergio Romero è al centro dell’attenzione negli ultimi tempi, a causa delle sue prestazioni non proprio esaltanti: una serie di micro-errori lo sta screditando anche agli occhi dei tifosi e così Pietro Battara, ex estremo difensore blucerchiato (dal 1961 al 1972) e preparatore dei portieri nell’anno dello scudetto, dice la sua sulla condizione del “Chiquito”. In un’intervista rilasciata al Secolo XIX, Battara esordisce così sullo stato di forma del portiere ex AZ: «Mi sono chiesto molte volte il perché dei suoi errori. Credo che nel suo atteggiamento – prosegue l’ex portiere – ci sia qualcosa che non possa essere definito come superficialità. Quando lui aspetta il concludersi dell’azione, è molto rilassato, alto sul corpo, ma se sei molto alto arrivi in ritardo». La conclusione è che, secondo Battara, ci sia «una carenza di concentrazione e di un filo di presunzione tecnica». Spiegandosi meglio, l’ex estremo difensore si spiega meglio e definisce il suo pensiero: «Quando si gioca in porta, ogni volta che la palla entra nella tua metà campo, devi essere concentrato su ogni dettaglio e cercare di prevedere come si svilupperà l’azione». Un lavoro simile a quello degli scacchisti, anche se Battara precisa come su alcune situazioni non si possa fare nulla: «Il tiro di Cuadrado, ad esempio, prevede un’attenuante: i palloni di adesso sono troppo leggeri e cambiano direzione molto facilmente, ma è un dettaglio che vale per tutti».
Viene da chiedersi come il “prof.” Battara lavorerebbe con l’argentino, per rimediare alle attuali mancanze: «Se il problema è di concentrazione, bisogna precisare come l’allenamento alla concentrazione non è una cosa facile. Ma è possibile attivare alcuni accorgimenti per tenere il ragazzo sempre attento – precisa l’ex portiere blucerchiato – In alcune occasioni, è sembrato che il ragazzo fosse sorpreso: questo sarebbe imperdonabile. Un portiere può sbagliare, gli errori sono parte del mestiere; ma un portiere che “non se l’aspetta” è davvero poco portiere». Una conclusione molto dura, visto che Romero è in fondo uno dei pilastri dell’Argentina, una delle nazionali migliori al mondo: «Io vado in controtendenza sugli stranieri che vengono in Italia. Se parliamo di doti naturali, posso essere d’accordo – spiega Battara, 243 presenze in blucerchiato – quanto alla tecnica, però, il discorso è diverso: quasi sempre, infatti, i portieri stranieri cominciano a migliorare dopo aver lavorato nella nostra scuola, che sono convinto resti la migliore al mondo».
Un elogio della forza italiana nella ricerca dei talenti in un ruolo difficilissimo. Un ruolo in cui Battara ha fatto un buon lavoro; proprio lui che ha allenato uno dei migliori interpreti italiani nella storia, Gianluca Pagliuca, aiutandolo a diventare quel che è stato: «Era un ragazzo di immenso talento ed in società avevamo grandi certezze su di lui. Sono orgoglioso di avergli fatto trovare la sua strada». Su Romero, Battara è ben chiaro sul da farsi: «Credo che vada aiutato a sollecitare al massimo attenzione e concentrazione – prosegue l’ex preparatore dei portieri blucerchiato – Non si diventa nazionale argentino per caso, però deve migliorare molto nelle doti d’approccio psicologico al ruolo, se vuole confermarsi ad alto livello».