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Garrone nega tutto: «Non sono un facilitatore e non esiste la cordata»
L’ex presidente doriano nega ogni coinvolgimento nel passaggio di proprietà della Samp e avverte i tifosi: «Bisogna stare attenti a chi compra»
Il suo nome è spuntato più di una volta parlando di un ipotetico passaggio di proprietà della Sampdoria dalle mani di Massimo Ferrero a quelle di un fondo americano o di una cordata di imprenditori genovesi. Quando però gli si chiede delucidazioni su tutto ciò, Edoardo Garrone sembra cascare dalle nuvole: «Non so nulla. Dico così perché è così, e aggiungo che non sono un facilitatore. Ripeto: è un’ipotesi totalmente inventata – spiega l’ex presidente blucerchiato ai taccuini di Repubblica –, c’è gente che ha tanta fantasia. Degli altri non so nulla, né mi compete, la Sampdoria non è mia. Se Ferrero non mi ha detto nulla, i casi sono due: può essere che non ci sia nulla di vero, oppure considera tutto questo affar suo».
Anche i contatti con Gianluca Vialli non sono mai avvenuti per Garrone, così come l’imprenditore nega di essere a capo di una cordata di facoltosi genovesi per riprendersi la Samp: «È sicuro che io non so nulla e secondo me la cordata non esiste, in ogni caso io non c’entro e non intendo farlo in futuro. Il capitolo Sampdoria per la nostra famiglia si è chiuso cinque anni fa e in questo periodo il mondo del calcio è radicalmente cambiato. La Samp è una società sana, non entro nel merito di certi atteggiamenti di Massimo Ferrero che hanno fatto arrabbiare i tifosi, ma la sua gestione è stata ed è positiva sotto tutti gli aspetti, perciò dico di stare attenti ai facili entusiasmi. Non necessariamente gli investitori finanziari sono meglio di un proprietario che arriva dal mondo dell’impresa o delle professioni».
Infine, fugati tutti i dubbi su un suo eventuale coinvolgimento Garrone si lascia andare ad un commento sull’attuale situazione della Sampdoria e sulle effettive possibilità che la società possa essere ceduta da Ferrero a un fondo americano come York Capital Management o Oaktree: «Bisogna sapere bene chi compera, se c’è concretezza, se l’acquirente sceglie di dedicarsi a questa società come alla più importante dei suoi affari. E poi uno stadio di proprietà – conclude Garrone ricordando le tante battaglie della sua famiglia per dotare la Sampdoria di un impianto sportivo di proprietà -, che certamente come sappiamo sarebbe davvero un asset di tutto rispetto».